Il maresciallo Filippo Billeci sui fatti di luglio 2015, quando a Carmignano di Sant'Urbano, Mauro Guerra perse la vita: «Chiamato per un Tso che solo dopo ho scoperto non esserci. Il brigadiere Sarto sostiene in tribunale che comandavo io? Chissà perché»
Divisi su tutto i legali della famiglia Guerra, parte civile, e il difensore del maresciallo Pegoraro. Se da una parte si evocano i diritti umani e la difesa a tutti i costi della vita, dall'altra si parla di uso legittimo dell'arma. Nel dimostrarlo i legali citano, evidenziando opposte visioni, le sentenze successive al G8 di Genova 2001
Mauro Guerra era un trentaduenne di Carmignano di Sant'Urbano ucciso da un colpo di pistola esploso da un carabiniere mentre tentava di sfuggire a un Tso che nessuno aveva mai richiesto, quindi illegittimo
La prossima udienza è prevista sempre nell'aula bunker di Mestre per il 17 novembre 2021 alle 14 e 30, dove potrebbe arrivare la sentenza della causa civile. La giudice Mariani ha sottolineato che c'è bisogno di vagliare al meglio le testimonianze che sono state rese dai due carabinieri
Mauro Guerra rimase ucciso il 29 luglio 2015 nelle campagne di Carmignano di Sant’Urbano da un colpo di pistola sparato da un carabiniere. Martedì 24 agosto il film sarà presentato a Monselice
La corte d’Appello di Venezia, dopo il ricorso ai fini di un risarcimento civile presentato dagli avvocati della famiglia Guerra, F. Pinelli e A. Berardi, non ha rigettato il ricorso ma ha deciso di sentire ancora una volta alcuni testimoni. Si tratta di due carabinieri e di un medico del 118
La famiglia Guerra ha presentato in procura a Rovigo un esposto in cui denuncia tutti i sette carabinieri che il 29 luglio del 2015 volevano imporre un tso al giovane. Anche il giudice che ha assolto l'unico militare imputato l'ha definito non legittimo
Al caso si è interessato anche il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, Giovanni Nistri, che dopo aver incontrato la famiglia a Roma ha voluto risentire mamma Giusi durante la sua visita a Padova di settimana scorsa
I familiari dello sfortunato Mauro, il 32enne che il 29 luglio 2015 a Carmignano Sant’Urbano (Padova) è stato ucciso da un colpo d’arma da fuoco sparato dal maresciallo dei carabinieri Marco Pegoraro, sono stati ricevuti al Comando Generale dei Carabinieri
«Non vorrei essere nei suoi panni, ho un figlio e capisco il suo dolore», ha detto alla madre del trentaduenne ucciso quattro anni fa da un carabiniere che poi è stato assolto in primo grado, nonostante le motivazioni della sentenza evidenzino abusi e mancanze da parte degli uomini in divisa presenti
Una vicenda di sfruttamento e di caporali, che comincia nel 2017: una trentina di richiedenti asilo ospiti di varie cooperative della Bassa Padovana però denunciano lo sfruttatore e aiutano i carabinieri di Carmignano di Sant'Uurbano nelle indagini
«Mio figlio ha pagato con la sua stessa vita la prevaricazione dell'autorità, l'abuso di potere e la sopraffazione, le condotte illegali, squadriste ed illegittime poste in essere prima di arrivare a sparargli, ad un passo di distanza»
Nel corso di un dibattito allo Sherwood Festival è intervenuta Elena Guerra, la sorella di Mauro:«Nelle cinquanta pagine scritte dal giudice ci sono spiegati gli abusi commessi. Però non si capisce perché l'imputato sia stato assolto e nessuno paghi per mio fratello»
Elena Guerra: "Ci siamo rivolti a uno specialista in perizie di questo tipo. Non capiamo perché la procura non ha fatto trascrivere le conversazioni che non si sentono bene"
A fianco della famiglia hanno sfilato in silenzio anche una rappresentanza degli Ultras Padova, una decina di supporters della curva del Brescia e poi associazioni e cittadini
Domenica 29 luglio ricorre il terzo anniversario della morte di Mauro Guerra, il 32enne commercialista ed ex parà di Carmignano Sant’Urbano ucciso da un carabiniere
L'avvocato difensore dell'imputato ha chiesto l'udienza a porte chiuse, rigettata dal giudice. Ascoltate in aula la sorella e la madre del 32enne ucciso, Mauro Guerra
La giornalista, conduttrice del programma: "Dal Veneto arrivano sempre storie difficili. Un territorio complicato da raccontare ma noi ci vogliamo provare ancora una volta"
E’ uno dei dialoghi registrati e ripresi il pomeriggio del 29 luglio 2015, quando il 32enne Mauro Guerra viene ammazzato dal maresciallo che comandava la stazione di Carmignano
Alcuni episodi non collegati turbano in questi giorni i familiari del 33ennne ucciso mentre fuggiva da un Tso. Per una tragica coincidenza, il fratello minore ha ritrovato a scuola gli stessi carabinieri che quel giorno avevano prelevato Mauro da casa