Sport

Consiglio regionale approva la Carta etica dello sport Veneto: in primis il rispetto

“Il documento – spiega l’assessore allo Sport – sancisce alcuni principi fondamentali per un sano avvicinamento alla pratica sportiva da parte della generalità degli atleti, nonché della valorizzazione del volontariato e dell’associazionismo sportivo"

Approvazione all’unanimità per il codice di comportamento per chiunque operi nell'ambito sportivo. L’assessore veneto allo Sport Cristiano Corazzari ha sottolineato la centralità dello sport richiamando alcuni dati: in Veneto operano 45 federazioni sportive nazionali, a cui fanno riferimento 19 discipline sportive associate, quelle riconosciute dal CONI. A livello regionale operano 5.549 società sportive, l’8,7% di tutte le società operanti in Italia e il Veneto è la terza regione italiana per numero di società. Risultano tesserati 463.724 praticanti, il 10,4% di tutti i praticanti in Italia, ponendo il Veneto al secondo posto tra le regioni. Gli operatori sportivi (tecnici, accompagnatori, dirigenti) sono oltre 94 mila. Ma nel Veneto è importante anche il settore non profit, con quasi 10 mila istituzioni in cui operano 120.949 persone a titolo di volontariato (seconda regione italiana), mentre sono 8.289 i veneti che operano nel settore dello sport come lavoratori retribuiti.

SANO AVVICINAMENTO ALLO SPORT.

“Il documento approvato oggi su proposta della giunta – spiega l’assessore allo Sport – sancisce alcuni principi fondamentali per un sano avvicinamento alla pratica sportiva da parte della generalità degli atleti, nonché della valorizzazione del volontariato e dell’associazionismo sportivo: il rispetto dei praticanti e dei loro ritmi di sviluppo e maturazione; il rispetto degli altri, dello spirito di squadra e del senso di solidarietà, nonché il rifiuto di ogni forma di discriminazione nell’esercizio dell’attività motoria e sportiva; la lealtà e l’onestà, il rispetto delle regole e del giudice o arbitro sportivo; il rifiuto dell’utilizzo di mezzi illeciti o scorretti; il rispetto del principio cardine dell’autonomia dell'Ordinamento sportivo”.

PER TUTTI LE PARTI IN CAUSA.

Si tratta, quindi, di un codice di comportamento rivolto in particolare agli atleti praticanti, sia a livello agonistico che amatoriale, appartenenti a qualsiasi fascia di età, sia normodotati che diversamente abili, ai tecnici, allenatori e dirigenti sportivi, alle famiglie, ai genitori e accompagnatori, agli spettatori, alle Pubbliche Amministrazioni e alle Istituzioni scolastiche e sportive, con una particolare attenzione al mondo giovanile, riconoscendo nello sport un fondamentale strumento educativo e di formazione e crescita della persona sin dall’età scolare. “Con l’approvazione della Carta etica dello Sport – ha concluso l’assessore – si dà anche piena attuazione all’art. 3 della Legge regionale n. 8 / 2015 in materia di attività motoria e sportiva che siamo peraltro intenzionati a modificare. In questo senso stiamo lavorando per fare in modo che l’adesione alla Carta etica diventi titolo preferenziale per accedere ai contributi regionali”.


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