Calcio

Serie B, Cittadella: Alessandro Salvi "Spero che il mio arrivo possa aumentare l’attenzione della squadra"

Il ritorno al Cittadella, i nuovi compagni, il rapporto con lo staff, l'accoglienza di un ambiente famigliare: per Alessandro Salvi è tempo di analisi di questi primi giorni con la maglia granata

Salvi con Marchetti il giorno dell'ufficialità (Fonte Immagine sito ufficiale Cittadella)

I numeri della prima avventura di Alessandro Salvi, tra il 2015 e il 2018,  con il Cittadella parlano chiaro: 115 presenze e 7 gol. Una promozione, due campionati di B sempre in zona Playoff e tante corse su e giù per la fascia destra. Per Salvi parlare di 'ritorno a Cittadella' è riduttivo, se è vero che il giocatore ha comprato casa proprio nell'Alta Padovana. Meglio parlare di ritorno a casa vero e proprio per l'esterno difensivo bergamasco. Queste le sue dichiarazioni:

"Sono contentissimo. È vero che i compagni sono tutti nuovi rispetto ad allora, perché l’unico con cui ho giocato è Donazzan, che ora fa parte dello staff, ma ho ritrovato tante persone con cui mi sono trovato bene, dai massaggiatori ai magazzinieri, e quel bell’ambiente che ricordavo. Non sono più un giocatore di “primo pelo” e ho voglia di fermarmi, tanto più che ho comprato casa a Cittadella tre anni fa, proprio perché mi sono trovato benissimo e con mia moglie Martina vogliamo che il futuro dei nostri figli, Daniele di 11 anni, e Federico, che ne ha 6 ed è nato qui, fosse in questo ambiente. La classifica è l’ultima cosa che ho guardato, perché è talmente corta da consentirti di realizzare ancora grandi cose. Venivo dall’esperienza di Ascoli, dove ho giocato il primo anno, ma poco nel secondo - per scelte societarie - e la mia priorità era di poter tornare a farlo. Quando è emersa questa opportunità l’ho colta al volo. I tifosi è normale che non siano soddisfatti venendo da annate come le ultime, tutte molto importanti. Ma stagioni meno felici ci stanno e, comunque, c’è ancora mezzo campionato davanti. Non c’è una squadra materasso. Puoi vincere con chiunque, ma con chiunque puoi anche perdere. Ci sono realtà come Parma, Genoa, Cagliari e le stesse Palermo e Benevento che, sulla carta, sono molto forti, ma che hanno faticato più del previsto. A riprova di come il nome conti poco. A memoria, l’ultima grande squadra in grado di stravincere è stato l’Empoli di Andreazzoli, ma torniamo indietro di qualche anno. Spero che il mio arrivo possa aumentare l’attenzione in determinati momenti della partita. Credo di poter dare una mano sotto a tanti aspetti, rispetto alla mia prima esperienza in granata ritengo di poter dare qualche consiglio ai compagni. Dopodiché, credo che il mercato porterà anche altri innesti, per provare a dare una svolta in un periodo difficile. Facciamo fatica a segnare, vero, ma affrontare il Cittadella non è mai facile. Ogni volta che l’ho affrontato c’è sempre stato da sudare, perché fa molto pressing e, quando hai la palla, non ti lascia tempo per pensare. È successo anche in questo campionato."


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