Segnalazioni

Casapound Padova: “Revocata autorizzazione a nostro sit-in"

La Questura di Padova, dopo aver ricevuto con largo anticipo la comunicazione in merito allo svolgimento di un sit-in di CasaPound Italia sul tema "Case Popolari agli Italiani", previsto per il pomeriggio di sabato 5 aprile in centro città, ha ieri improvvisamente comunicato il suo diniego ad autorizzarlo. Un comportamento profondamente scorretto, che CasaPound Italia Padova considera inaccettabile.

Alessio Tarani, Responsabile provinciale di CasaPound Italia Padova (foto in allegato), ricostruisce così gli eventi: "Oramai due mesi fa, comunichiamo alla Questura di Padova la nostra intenzione di organizzare un sit-in nel centro di Padova, avente per tema la nostra iniziativa -Case popolari agli Italiani-". Evento questo che avrebbe visto l'afflusso di numerosi militanti da tutto il Nord Italia. Visto il largo anticipo nella comunicazione, e considerato il comportamento sempre rispettoso delle regole del vivere comune mantenuto dalla sezione padovana del movimento, ci viene risposto che non ci sarebbe stato problema. Procediamo quindi con l'organizzazione dell'evento. Tutto questo sino a ieri, quando veniamo convocati d'urgenza negli uffici della Digos. A poche ore dall'evento, ci viene infatti comunicata l'intenzione del Questore di negarci l'autorizzazione al presidio".

"Le motivazioni di questa improvvisa decisione, che ci vengono presentate in forma scritta - prosegue Tarani - ci lasciano basiti. Poiché secondo il Questore esiste la seria possibilità che i centri sociali organizzino una contro-manifestazione finalizzata a contrastare la nostra attività, contro-manifestazione che potrebbe assumere connotati violenti, ci viene revocata l'autorizzazione a procedere. In buona sostanza, vista la minaccia di una manifestazione violenta e non autorizzata da parte dei soliti noti, a noi viene negato il diritto costituzionale di effettuare un presidio pacifico ed autorizzato. Un meccanismo perverso già avvenuto in passato".

"Ovviamente - prosegue Tarani - si tratta di un fatto gravissimo, che mette a nudo la sudditanza psicologica, che spesso sfocia in vera e propria collusione, che le autorità cittadine padovane hanno con questi gruppi di violenti delinquenti, coinvolti in numerosissimi processi, molti dei quali per aggressioni fisiche. Questi delinquenti paiono essere oramai i veri padroni della città, con appunto aggressioni, minacce, danneggiamenti, e da oggi, anche la possibilità di determinare chi può manifestare a Padova, e chi no. Ricordiamo al signor Questore che, mentre non gli è concesso di appiattirsi per quieto vivere sulle posizioni di gruppi che operano secondo logiche criminali, è invece suo preciso compito garantire a tutti la libertà di manifestare serenamente. Cosa che, visto quanto sopra descritto e visti anche i numerosi attacchi avvenuti in questi mesi in città a danno anche di altri movimenti politici - sempre ad opera dei centri sociali - evidentemente non pare in grado di fare. Ovviamente, come CasaPound Italia, non siamo disposti ad accettare questo tipo di ricatto, poiché ne va della nostra stessa agibilità politica. Incredibile poi, a fronte delle nostre fortissime proteste vista l'assurdità della situazione, la nemmeno troppo velata minaccia da parte della Questura di ostacolarci anche nelle future attività. Se la via della correttezza e del rispetto delle regole porta a questi risultati, ci chiediamo quali altre vie si debbano intraprendere".


Si parla di