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Per sette padovani su dieci l'azienda in cui lavorano non si preoccupa della loro salute

Ormai da anni il welfare aziendale è diventato un tema centrale per tutte le imprese, che sempre più spesso lanciano iniziative per migliorare la qualità della vita dei dipendenti, con l’offerta di varie tipologie di benefit

Ormai da anni il welfare aziendale è diventato un tema centrale per tutte le imprese, che sempre più spesso lanciano iniziative per migliorare la qualità della vita dei dipendenti, con l’offerta di varie tipologie di benefit. Nonostante ciò, ancora oggi a Padova soltanto una minoranza dei lavoratori ritiene che la propria azienda si prenda veramente cura del suo benessere: a rilevarlo è l’ultima ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, che ha interrogato gli abitanti della città di Sant’Antonio sulle misure di welfare aziendale, in particolare per quanto riguarda l’ambito della salute e dei servizi ad essa dedicati.

L'indagine

Secondo quanto emerso dal sondaggio, solo il 29% degli intervistati è d’accordo con l’affermare che l’azienda in cui lavora ha a cuore il suo benessere e la sua salute. Malgrado il tanto parlare di ambienti di lavoro più vicini ai bisogni delle persone, dunque, a Padova circa sette intervistati su dieci non sembrano percepire un reale impegno della propria azienda in questo senso. Ma quanto sono realmente diffuse allora le misure di welfare aziendale? Dalla ricerca risulta come il servizio offerto più spesso sia quello dei buoni pasto o della mensa, fornito da un’azienda padovana su due (50%). Al secondo posto ci sono i percorsi di formazione (45%), seguiti dai servizi di sanità integrativa (37%), dai fondi pensione (35%) e dai buoni spesa/gift card (27%). Ma c’è anche chi lavora in aziende che non hanno alcun piano di welfare aziendale: l’81% di essi vorrebbe che il proprio datore di lavoro cominciasse a introdurlo, e una percentuale ancora maggiore desidererebbe che la propria azienda offrisse misure di sanità integrativa (86%).

Salute

UniSalute ha allora indagato quali servizi relativi alla salute fossero più popolari, tra i padovani che hanno la possibilità di accedervi. Il rimborso delle spese per visite ed esami (svolti privatamente o tramite il SSN) e le prestazioni mediche in convenzione a prezzi agevolati sono al primo posto, sfruttati dal 68% dei dipendenti. Seguono, al 44%, i pacchetti di prevenzione e check-up. Ancora poco diffusi, invece, benefit come i pacchetti maternità (16%), la copertura per lo psicologo/psicoterapeuta (8%) o i servizi di telemedicina (4%). Indipendentemente dalle specifiche misure, un lavoratore padovano su cinque (20%) dice che l’opinione che ha dell’azienda è cambiata in meglio dopo l’introduzione di benefit relativi alla salute. Sembrano però esserci ancora margini di miglioramento: poco più di uno su quattro (27%), infatti, si dice soddisfatto dell’offerta di sanità integrativa attualmente a sua disposizione. Il 19% ritiene probabile che nei prossimi mesi la integrerà con un’assicurazione sanitaria individuale.


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