Politica

Federcontribuenti: “Nomina di Lady Vespa inopportuna”

Il commento dell'associazione veneta alla nomina di Augusta Iannini, moglie di Bruno Vespa, al Garante della Privacy

"La nomina di Augusta Iannini, moglie di Bruno Vespa al Garante della Privacy ci lascia perplessi. Ricordiamo la signora per le riunioni a Palazzo Grazioli con Berlusconi, Ghedini e Longo, preoccupati per come uscire dall’affaire Ruby che impazzava sui mass media di tutto il mondo, annientando definitivamente quel poco di prestigio internazionale che ormai ci rimaneva".

A dirlo il segretario di Federcontribuenti Veneto Carlo Covino che esprime dubbi sulla opportunità della nomina della compagna del conduttore di Porta a Porta, dato il ruolo di "consigliera" nella vicenda Bunga bunga. "Lady Vespa prendeva parte alle riunioni - ricorda Covino - perché capo dell’ufficio legislativo del Ministero della Giustizia. Peccato che il suo referente, l’allora ministro Angelino Alfano, arrivasse a quelle riunioni alla fine, quando tutto era già stabilito. E come poter dimenticare i frutti di quegli incontri: il Parlamento sollevò il conflitto di attribuzione per tentare di spostare il processo dal Tribunale di Milano al Tribunale dei Ministri, sostenendo per mano dei parlamentari di Pdl e Lega che Ruby fosse nipote di Mubarak.

E allora ci chiediamo: possibile che, fra le migliaia di curricola pervenuti alle Commissioni parlamentari predisposte per la selezione, quello della Iannini fosse l’unico adatto per un compito così delicato? Possibile che responsabile di un’autorità super partes per definizione, dove la prima regola deve essere l’imparzialità, dove il conflitto di interessi deve essere nullo, sia la moglie del conduttore più influente della televisione pubblica? La risposta è ovviamente no. Ma in questa faccenda non c’entra il buon senso, né tantomeno la meritocrazia. Questa è una faccenda da Prima Repubblica, una spartizione del potere studiata a tavolino, una lottizzazione delle poltrone nella migliore tradizione della vecchia politica, quella stessa politica che i cittadini rifiutano e disprezzano. E’ l’ennesimo sfregio ai danni della società civile".
 


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