Politica

Assistenza personalizzata: la richiesta dei disabili veneti a Regione, Ulss e comuni

«Non è di case di riposo che c’è bisogno, la necessità è quella di poter vivere nelle proprie case. E’ quello che non vogliamo assolutamente, che queste persone si trovino costrette a lasciare le loro case per una struttura»

Fish Onlus è la federazione italiana per il superamento dell’handicap, che raggruppa molte associazioni di tutto il Paese di persone con disabilità. La sezione veneta si è data appuntamento, giovedì 30 settembre, sotto Palazzo Moroni. «Chiediamo l’assistenza personalizzata. Lo chiediamo alla Regione, alle amministrazioni comunali, alle Ulss. E’ questa la cosa principale che chiediamo. Le persone con disabilità hanno assolutamente bisogno di assistenza. Oggi questa o è insufficiente o viene negata. Tanto, è vero, è stato fatto, ma ci sono ancora troppe persone che non hanno una assistenza personale. E’ necessario dare risposte concrete, altrimenti le parole restano tali e la situazione non cambia». E’ Flavio Savoldi, di Fish Veneto Onlus a farsi portavoce dei tanti che sono con lui. Persone che hanno bisogno di essere assistite. «Gli ultimi due anni sono stati terribili». 

Servono più risorse, non ci gira molto intorno, Savoldi: «Come si fa a non pensare di non investire sul futuro. Non è di case di riposo che c’è bisogno, la necessità è quella di poter vivere a casa loro. E’ quello che non vogliamo assolutamente che queste persone si trovini costrette a lasciare le loro case per una struttura. Per questo siamo qui, per chiedere al Comune di Padova di farsi interprete di questa necessità alla Regione Veneto». Savoldi ci tiene a evidenziare un aspetto: «Si può vivere molto meglio di come si vive oggi».

Le assessore Francesca Benciolini e Marta Nalin dopo circa una ventina di minuti hanno raggiunto e dialogato con i manifestanti, raccogliendo le loro richieste. L’assessora Benciolini, che ha la delega ai diritti umani: «Di diritti si parla, di parità. Questo significa partire da ogni persona e capire cosa alza la loro qualità della vita. Non solo i bisogni, quindi. Sono tematiche che riguardano le Ulss e quindi la Regione, anche dal punto di vista del bilancio». Un comune cosa può fare: «E’ importante il lavoro che è stato fatto proprio in collaborazione con queste associazioni, per capire quali sono le difficoltà che incontrano».

L’assessora al sociale Marta Nalin dopo essersi fermata a lungo a sentire le ragioni dei tanti che si sono dati appuntamento sotto il Municipio risponde ad alcune nostre domande. «Servono iniziative che portino sia il Governo che le Regioni, una politica di ampio raggio. Noi come comuni abbiamo la delega alla disabilità dalle Ulss e mettiamo molte risorse che ci consentono di offrire i servizi che servono. Ma anche questi hanno bisogno di essere rivisti a fronte dei cambiamenti di questi ultimi anni. Se la qualità dei servizi offerti rispondeva a un certo tipo di situazione, oggi questo va rivisto perché tutto è cambiato».


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