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"I volti ritrovati di Maria", risultati e prospettive dopo il restauro nella chiesa di Santa Sofia

L'affresco dopo il restauro (Domenico Monteleone Photography)

Appuntamento sabato 8 dicembre, alle ore 18, nella chiesa di Santa Sofia per la presentazione del restauro dell’affresco della lunetta del presbiterio raffigurante la Madonna in trono con Bambino, Sante e committenti.

Programma

L’incontro si aprirà con il saluto introduttivo del parroco, don Giorgio Ronzoni, che ha seguito la direzione dell’intero progetto di restauro insieme a Elisabetta Favaron (La Bottega del fundraising). Seguiranno gli interventi della storica dell’arte Valentina Baradel, della restauratrice Valentina Piovan e di Rita Deiana, direttore del Ciba- Centro Interdipartimentale di Ricerca, Studio e Conservazione dei Beni Archeologici, Architettonici e Storico-Artistici (Università di Padova), che ha seguito le analisi diagnostiche.

La presentazione

Per l’occasione verrà anche presentata la pubblicazione "I volti ritrovati di Maria" che raccoglie la storia e gli esiti del percorso di restauro, ma anche una lettura degli altri affreschi raffiguranti la Madonna, databili tra Duecento e Trecento, presenti nella chiesa di Santa Sofia. Tre i contributi della pubblicazione:

  • “I volti ritrovati di Maria. Le Madonne affrescate tra Duecento e Trecento nella chiesa di Santa Sofia” di Valentina Baradel;

  • “La Madonna in trono con Bambino, Sante e committenti. Considerazioni sulla tecnica esecutiva e il restauro” di Valentina Piovan

  • “Il contributo delle analisi scientifiche alla conoscenza: il caso dell’affresco della Madonna in trono con Bambino, Sante e committenti nella chiesa di Santa Sofia” di Rita Deiana

La presentazione sarà accompagnata da intermezzi musicali proposti dal Coro di Santa Sofia. 

L'affresco

L’affresco della lunetta del presbiterio della chiesa di Santa Sofia, “cuore antico della città di Padova”, è un’opera di ampie dimensioni, circa 215x318 centimentri, ritenuto di ascendenza “giottesca”, di cui si erano perse le tracce fino al 1907, in quanto vi era stata sovrapposta, a fine Seicento una spessa muratura, nel 1809 venne affrescata una Pentecoste firmata dal pisano Simone Merlini. Gli interventi che hanno riguardato il ripristino dell’antica chiesa romanica a inizio XX secolo hanno permesso di ritrovare le decorazioni trecentesche. Il restauro, avviato la scorsa estate, è stato realizzato grazie al sostegno di Fondazione Antonveneta, Banca Monte dei Paschi di Siena e da elargizioni di benefattori privati.

Il restauro

«Durante il restauro della chiesa conclusosi nel 2011 – ricorda il parroco don Giorgio Ronzoni – erano state evidenziate delle criticità sull’affresco. L’occasione del restauro ha dato anche la possibilità di attivare l’esame del radiocarbonio delle malte dell’affresco per procedere con una datazione più attendibile». Il confronto stilistico con altre opere padovane porta ora a inserire l’affresco entro il terzo decennio del XIV secolo, con una più certa attribuzione al cosiddetto “Maestro del Coro degli Scrovegni”, un artista che ormai gli studiosi concordano nel ritenere di formazione giottesca, e che a Padova, fu attivo tra il 1320 e il 1325 agli Scrovegni e nella chiesa degli Eremitani. Con questa attribuzione e collocazione temporale il dipinto diventa un importante tassello anche nel contesto dell’Urbs Picta e dell’affresco trecentesco padovano.


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