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Visite guidate alla chiesa e alla cripta di Santa Sofia a Padova

L’Associazione Culturale Enetikè e la parrocchia di S. Sofia, in collaborazione con Legambiente-Salvalarte promuovono la visita guidata gratuita alla chiesa di S. Sofia (via S.Sofia angolo via Altinate), con la possibilità di accedere alla cripta, solitamente chiusa al pubblico.

L’ apertura sarà sabato 24 ottobre dalle 9.30 alle 11.30.

Le visite partiranno ogni 30 minuti dalle ore 9.30,10, 10.30 e 11, con ritrovo all’ingresso della chiesa.

L’iniziativa si svolge in collaborazione con Legambiente Salvalarte- Padova e il Nucleo Tutela Beni Culturali Gruppo Comunale Volontari di Protezione Civile di Padova.

Le visite guidate permetteranno di far luce sulle complesse vicende storiche e costruttive della chiesa di S. Sofia, uno degli edifici sacri più antichi della città di Padova. Vicende che hanno dato luogo, nel tempo, ad una ricca tradizione letteraria in merito alle sue “mitiche” origini, che si snodano dall’età paleocristiana a quella carolingia, passando per il periodo bizantino e longobardo. E’ una lunga storia, che ha permesso a S. Sofia di divenire un prezioso deposito della memoria di una comunità e una componente essenziale del decoro urbanistico della città, che merita di essere (ri)scoperto.

Legambiente, Enetikè - 3498244069

Cenni su S.Sofia

L’unica data certa per la storia dell’attuale complesso risale al 19 febbraio 1123, occasione in cui il vescovo Sinibaldo decide di concedere ai preti della chiesa tutte le decime dovute ai canonici della cattedrale di Santa Maria, per portare a termine la costruzione dell’edificio, che versava, come lui stesso descrive, in un misero stato di abbandono. Questa memoria documentaria ci dice che all’epoca esisteva esisteva già una chiesa di S. Sofia in tempo anteriore, probabilmente riconducibile alla cripta sottostante.

Per quanto riguarda le vicende precedenti dobbiamo invece fare riferimento esclusivamente ai dati archeologici, non molti in realtà, e alla tradizione letteraria da questi alimentata. Nel periodo romano la zona in cui sorse S. Sofia era di una certa importanza, in quando incrocio di tre assi viarii: la via Annia Altinate, il raccordo tra la via della Saccisica e l’Altinate, e la via di Terranegre-laguna di Lugo. E’ certo che in questo luogo sorgeva un importante edificio romano, di cui sono state trovate tracce nel sottosuolo della chiesa. E’ verosimile l’ipotesi che nei pressi della chiesa sorgesse un Mitreo, un luogo di culto dedicato al dio Mithras, il dio Sole Invitto, di origine indo-iranica e praticato dai romani in ambito militare. Questo in ragione dell’ara sacra dedicata “I(nvicto) D(eo)”, trovata nei pressi di S. Sofia, e della fossa rettangolare posta nel terreno a sud dell’abside della chiesa, contenente uno spesso strato di corna taurine.

Non è invece riconducibile direttamente al tempio la cripta della chiesa, che conserva al suo interno una grande lastra in pietra con un foro al centro, che la leggenda ha identificato come altare sacrificale. L’ipotesi più probabile è invece che questa lastra non sia altro che il coperchio della fossa. Tornando alla cripta della chiesa di S. Sofia, e qui si smontano tutte le leggende fiorite nei secoli, bisogna dire che trattasi del cantiere della prima chiesa, interrotto alla morte del vescovo Milone. Per motivi politici, ricordiamo che nello stesso periodo è in corso la lotta per le investiture tra il Papa e l’Imperatore, il vescovo Sinibaldo coprì il cantiere e diede inizio alla ricostruzione nella parte superiore. E’ in questo momento che nasce il giro absidale esterno così insolito nel diametro, particolarità questa che rende unica la chiesa. Per motivi pratici infatti, la cripta viene conservata come risorsa per estrarre i materiali lapidei, e si procede con la nuova costruzione che avvolge all’esterno la struttura pre-esistente.

La chiesa come appare oggi è frutto di un restauro risalente alla seconda metà del secolo scorso, che ha tentato di riportarla al suo aspetto originale, non si sa con certezza con quale risultato. In ogni caso, al di là degli eventi storici, è un dato comune per tutta la storia millenaria della chiesa l’essere rimasta un punto di incontro sempre vivo, dove numerosi padovani, generazione dopo generazione, hanno ricevuto il battesimo, il matrimonio e l’estrema benedizione.


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