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"Van Gogh. Tra il grano e il cielo" al Piccolo Teatro l'8 maggio 2018

Martedì 8 maggio alle ore 17 e 21.15,  il Piccolo Teatro di via Asolo (zona Paltana Padova)  propone la proiezione del documentario 'Van Gogh.  Tra il grano e il cielo" per la regia di Giovanni Piscaglia. Interi 10 euro – Ridotti 8 euro – Associati 7 euro. Non è prevista prevendita. 

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La mostra “Van Gogh tra il grano e il cielo”, allestita nella meravigliosa basilica Palladiana di Vicenza e curata da Marco Goldin fino all' 8aprile scorso, arriva al cinema con un documentario poetico, che sbircia nell’intimo del grande pittore olandese, attraverso uno sguardo nuovo.

Si è sicuramente già scritto e raccontato moltissimo su Vincent Van Gogh. Eppure, sulla sua storia, la sua vita interiore e la sua arte resta ancora tanto da dire. Uno sguardo poetico, mosso a cogliere l’intimità di questo grande artista, andando oltre gli stereotipi legati alla sua figura e colto attraverso una prospettiva nuova: quella di Helene Kröller-Müller, la donna che contribuì in modo significativo a determinare la fortuna di Van Gogh dopo la sua morte.

A fornire l’ispirazione per questo nuovo documentario dedicato al pittore olandese è stata la mostra da cui il film ha preso anche il titolo. Con 120 opere e alcune delle centinaia di lettere scritte del pittore, l’esposizione ha ripercorso i principali periodi artistici dell’attività di Van Gogh, che fu tanto intensa e prolifica quanto breve: durò, infatti, appena dieci anni (1880-1890). Come nella mostra, anche il film ci accompagna lungo le tappe della ricerca artistica e spirituale del pittore, scandite dai suoi spostamenti geografici tra l’Olanda, dove Van Gogh si concentrò sulle scene di vita contadina, e la Francia, dove il pittore maturò a poco a poco lo stile che ci è più noto.

Un percorso che il documentario approfondisce con cura, grazie all’intervento di esperti e storici dell’arte. Ma non solo.

“La regia e la sceneggiatura qui riescono a entrare in modo meraviglioso nell’anima dell’artista”, ha commentato Goldin nel corso della conferenza stampa milanese del film, “Questa è la mia quinta mostra dedicata a Van Gogh, eppure ho capito che c’è e ci sarà ancora tanto da dire su di lui e che si potranno fare ancora molti film”.

Lontano “dall’idea del Van Gogh pazzo e dal mito neoromantico”, l’approccio del film – e della mostra – è quello di “aprire una porta cigolante per scoprire, quasi nel segreto, questo straordinario personaggio, prendendolo dalla parte dell’anima, attraverso immagini parole e musica”. Un approccio confermato anche dal regista Giovanni Piscaglia e dallo sceneggiatore Matteo Moneta. “Io ho cercato, attraverso il mito e la leggenda di Van Gogh, di ricollegarmi psicologicamente e sentimentalmente a lui”, ha spiegato Piscaglia, “In particolare mi sono concentrato sul suo sguardo, andando nei luoghi che gli sono stati cari e in cui lui ha vissuto, proprio per vedere che cosa poteva avergli suscitato le rivelazioni che poi ha fermato sulla tela”.


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