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Rievocazione storica del “Transito di sant’Antonio” a Padova

La tradizionale sacra rappresentazione del Transito di sant’Antonio, inserita nell’ambito del Giugno Antoniano, si svolge venerdì 12 giugno per ricordare l’arrivo del Santo all’Arcella sul carro trainato da buoi e della sua morte, secondo la narrazione della prima biografia della prima metà del XIII secolo.

Alle 20.30 in piazzale Azzurri d’Italia la formazione del corteo con gli oltre 150 figuranti che sfileranno fino al Santuario dell’Arcella, dove all’arrivo del carro, verso le 21.30, comincerà il concerto delle campane che si estenderà ai campanili di tutta la città di Padova, vestita a festa con i drappi dell’Arciconfraternita del Santo. È l’annuncio ufficiale dell’inizio della Solennità di sant’Antonio del 13 giugno, così come stabilirono gli Statuti del Comune di Padova nel 1276.

GIUGNO ANTONIANO 2015, TUTTI GLI EVENTI

Cinque le scene, corrispondenti ad altrettante tappe lungo le vie del quartiere, in cui viene narrata la rievocazione storica che ripropone con fedeltà le immagini ricavate dal testo dell’Assidua, la prima biografia scritta pochi anni dopo la morte di sant’Antonio (1231) verosimilmente da un testimone oculare: il viaggio da Camposampiero sul carro trainato da buoi, l’incontro con frate Vinotto, l’arrivo al Monastero della Cella e la costernazione delle “Povere Dame” (le Clarisse). Sono queste le icone sulle quali è incentrata la sacra rappresentazione che si svolge per un tratto lungo l’antica via Aurelia Copta (attuale via Aspetti), ripercorrendo anche fisicamente gli stessi luoghi toccati da sant’Antonio in quello straordinario viaggio di quasi otto secoli fa. Un ultima scena, la sesta, con le ultime ore di vita e l’agonia prima delle fatidiche parole Video Dominum meum (Vedo il mio Signore), con le quali il Santo concluse la sua vita terrena, avviene invece all’interno del Santuario, di fronte alla “Cella del Transito”, il venerato sacello che da secoli ci tramanda il luogo della morte del Santo.

Al termine dell’azione sacra il festoso concerto delle campane del Santuario annuncia alla città e al mondo la nascita al Cielo di Antonio, evocando la leggenda delle campane di Lisbona, la città natale del Santo, che avrebbero suonato spontaneamente proprio nel momento in cui egli spirava a Padova. Ispirandosi a questa immagine di grande significato simbolico e spirituale, anche quest’anno le campane di tutte le chiese di Padova suoneranno insieme nella sera del 12 giugno, all’ora del “Transito”, per annunciare alla città e ai moltissimi pellegrini l’inizio della festa solenne di sant’Antonio.

GIUGNO ANTONIANO 2015, CENA MEDIEVALE SOTTO LE CUPOLE DEL SANTO

Altrettanto suggestivo e commovente è l’omaggio spontaneo che le migliaia di devoti da tutto il mondo rendono all’immagine del Santo appena spirato, un momento di singolare pietà popolare carico di segni e gesti di sentita umanità. Anche questa è una parte della rievocazione storica, forse la più corale e la più toccante. È una folla che il Santuario non riesce mai a contenere completamente, proprio come avvenne in quella sera quando l’intera Città corse all’Arcella spinta dal grido dei fanciulli: “È morto il Padre Santo, è morto S. Antonio!”.

La cittadinanza è invitata a esporre i drappi antoniani, che potranno essere ritirati con un’offerta simbolica alla Scoletta del Santo, in piazza del Santo, venerdì 12 giugno dalle 9 alle 18 e il giorno 13 giugno ininterrottamente (info www.arciconfraternitasantantonio.org e tel. 049/8755235).

In caso di maltempo o di meteo inaffidabile la celebrazione avverrà in forma ridotta all’interno del Santuario. Info: Santuario Antoniano dell’Arcella, tel. 049.605517; Basilica del Santo, tel. 049.8225652 e mail , www.arcadelsanto.org.

IL PERCORSO DEL TRANSITO ALL’ARCELLA

Prima scena in piazzale Azzurri d’Italia (partenza alle 20.30)

Si svolge idealmente a Camposampiero dove frate Antonio, colto da malore e sentendo prossima la morte, esprime il desiderio di tornare a Padova, alla chiesa di Santa Maria Mater Domini (corrispondente all’attuale Cappella della Madonna Mora in Basilica di sant’Antonio). I confratelli trovano un carro trainato da buoi per farlo distendere durante il viaggio.

Seconda scena, lungo via Aspetti all’incrocio con via Vecellio

È l’incontro con i borghigiani di Capodiponte. Il popolo vede arrivare il carro con Antonio accompagnato dai frati.

Terza scena, lungo via Aspetti all’altezza dello slargo ex Dazio

L’incontro della comitiva del Santo disteso sul carro con un gruppo di bambini (i candidi gigli) che stavano giocando ai bordi della strada.

Quarta scena, via Aspetti all’incrocio con viale Arcella

Narra l’incontro con frate Vinotto che, constate le condizione del Santo, convince i viandanti a svoltare verso il vicino Monastero della Cella.

Quinta scena in viale Arcella, angolo via dall’Arzere

Racconta l’arrivo al monastero delle Povere Dame, il monastero francescano della Cella composto dal nucleo delle Clarisse e quello del convento dei Frati Minori che officiavano la chiesetta di “S. Maria de’ Cella.

Santuario dell’Arcella

A questo punto i fedeli e figuranti che partecipano alla sacra rappresentazione entrano nel santuario per assistere al “Transito glorioso” e alla funzione liturgica con la solenne benedizione con la reliquia del Santo.


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