A Padova la piéce “La piccola speranza” su testi di Péguy
È più facile disperare, ma è più umano sperare. Ci sono uomini che ancora sperano, anche nelle situazioni più umanamente incomprensibili. Il poeta francese Charles Péguy parla di “questi poveri figli che vedano come vanno le cose e credano che domani andrà meglio. Che vedano come vanno le cose oggi e credano che andrà meglio domattina”, lo fa nel secondo dei tre Quaderni dei Misteri, dedicato alla speranza. Proprio a partire dalla poesia di Péguy, che è insieme profonda riflessione umana e teologica, andrà in scena
venerdì 8 maggio alle 21.15
OnOff Spazio Aperto - via Albania 2bis, Padova
LA PICCOLA SPERANZA
melologo teatrale a tre voci
tratto da “Le porche du Mystere de la Deuxieme Vertu” di Charles Peguy
Voce recitante: Andrea Carabelli
Musiche di Pippo Molino
Soprano: Sara Cantamesse
Mezzosoprano: Anna Giorgioni
Sarà presente in sala il compositore Pippo Molino, autore delle musiche.
Ingresso gratuito per studenti universitari e soci OnOff.
L’iniziativa è organizzata da un gruppo di studenti dell’Università di Padova coordinati da Federico Andreatta e finanziata con il contributo dell’Università di Padova sui fondi della Legge 3.8.1985 n. 429 per le iniziative culturali studentesche.
«Un equilibrio perfetto tra musica e teatro - dice il regista Andrea Maria Carabelli-. Non è uno spettacolo, non è un musical, ma una commistione di pezzi recitati e cantati». Il testo di Charles Peguy, per quanto scritto come un monologo, è pensato in una formula paraliturgica. «Non per nulla è chiamato “mistero”. Tuttavia», aggiunge il regista, «non volevo rappresentare un monologo - che è difficilmente apprezzabile dal pubblico - e cercavo un modo di renderlo rappresentabile senza snaturarlo. Inoltre, il testo originale è in lingua francese, e la necessaria traduzione in italiano mancava di tutta la musicalità della lingua d’oltralpe. Perciò, abbiamo collaborato con il compositore milanese Pippo Molino, in modo che la musica potesse funzionare come una “eco” del parlato, che concretamente si è rivelata come un’amplificazione armonica delle vocali. Così si è formata una drammaturgia».
La pretesa di salvare il mondo, nel testo di Péguy, arriva da un Dio che si fa carne e diventa un bambino. «Un essere a cui nessuno darebbe nulla, una piccolezza nella grandezza del mondo e del cosmo», commenta Carabelli, «Eppure Lui, Gesù, ha salvato il mondo e donato speranza. D’altronde, come dice sempre Péguy, sono proprio i bambini a donare speranza: non fanno nulla, ma nella famiglia tutto ruota attorno a loro. La mamma cucina e lava per loro, il papà lavora per loro. Ultimamente si sente spesso dire, con un pizzico di retorica, che “dobbiamo ridare la speranza ai nostri giovani” creando lavoro e stabilità, curando l’ambiente. Invece, è il contrario: sono proprio i giovani che devono dare speranza a noi».
La piccola speranza è dedicato a Giuseppe Gulotta, un uomo rinchiuso ingiustamente in un carcere per 36 ann. A chi gli chiedeva come avesse fatto a non impazzire in quella condizione, Giuseppe Gulotta rispose: «Un uomo senza speranza non è più un uomo». «Da qui», racconta Carabelli, «è partita l’indagine sul testo di Péguy, ed è in questa risposta che si sintetizza tutta l’opera. Sperare può sembrare difficile, ma disperare non è umano».
Andrea Maria Carabelli è nato a Milano nel 1976. Dopo essersi laureato in Lettere Moderne all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, nel 2000 ha pubblicato per Vita e Pensiero L’intoppico dell’Ambleto di Testori. Come attore corporeo si è formato seguendo per 5 anni la Scuola di Arti Circensi e teatrali diretta da Carlo Rossi, allievo del clown ceko Bolek Polivka. Come attore vocale si è formato seguendo Sandro Lombardi dal 2001 nella Compagnia Lombardi-Tiezzi di Firenze: L’Ambleto di Giovanni Testori, Grimmm di Francesco Niccolini, I giganti della montagna di Luigi Pirandello,Passaggio in India di Forster (2009-2010). Nel 2004 e nel 2005 è stato lector ufficiale per la lettura di passi del Paradiso e dell’Inferno di Dante presso il Battistero del Duomo di Firenze. Insieme al regista e collega Giorgio Sciumè ha fondato la compagnia teatrale Studi imperfetti e messo in scena I padridi Testori (2003); Nati due volte di Giuseppe Pontiggia (2004); Come se fossimo stati messi lì proprio in quel momento di Raymond Carver (2005);Serafino Gubbio Cyborg dream tratto dal romanzo di Pirandello I quaderni di Serafino Gubbio operatore (2009). Nel 2011 ha diretto e recitato con Franco Branciaroli nel Processo e morte di Stalin di Eugenio Corti. Con Roberto Trifirò nel Job di Fabrice Hadjadj è stato al Teatro Franco Parenti di Milano dal 17 al 22 gennaio 2012. A febbraio 2012 partecipa come personaggio recitante non protagonista alla sitcom Life Bites sul canale Disney Channel. Nel novembre 2012 assistente alla regia nel Teatrante di Thomas Bernhard con Franco Branciaroli, debutto al Teatro Stabile di Brescia. Dicembre 2012 regia e attore principale della Piccola Speranza di Charles Péguy che ha debuttato al Teatro Franco Parenti di Milano. Dicembre 2013 attore protagonista e regia spettacolo Non lavorare stanca, produzione Incamminati. Febbraio 2014 attore protagonista e regia nello spettacoloRitorneranno, produzione Incamminati, Maggio 2014, debutto al Teatro stabile di Brescia come attore nell’Enrico IV di Franco Branciaroli, produzione Incamminati.