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Suicidio medicalmente assistito, la raccolta firme a Padova

Sono necessarie 7mila firme di residenti veneti da raccogliere in 6 mesi per depositare al Consiglio della Regione del Veneto una normativa di attuazione (procedure e tempi) per accedere ad una morte volontaria attraverso l’auto somministrazione del farmaco letale. L’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica APS inizierà la raccolta delle sottoscrizioni domani, dal Veneto, prima regione in Italia.

I primi tavoli di raccolta firme si terranno il 4 febbraio a: Padova (dalle 11 alle 16 in Piazza delle Erbe); Vicenza (dalle 9.30 alle 19 in Contrà Cavour angolo Corso Palladio), Treviso (dalle 9 alle

12.30 in Porta San Tomaso), Venezia (dalle10 alle 13 in Piazzetta XXII Marzo) e Verona (dalle 10 alle 18 presso lo Studio legale Parotto in Via San Salvatore Corte Regia, 11).

Le condizioni previste dalla sentenza n. 242/2019 della Corte Costituzionale per accedere al suicidio medicalmente assistito - che ha valore di legge e attualmente regolamenta il tema nel nostro Paese - al termine del processo Cappato/Antoniani sono quattro:

  1. essere affetto da patologia irreversibile
  2. che produca sofferenze fisiche o psicologiche che la persona reputa intollerabili
  3. la capacità di prendere decisioni libere e consapevoli, ed
  4. essere tenuti in vita da trattamenti di sostegno vitale.

Tali condizioni della persona malata insieme alle modalità perprocedere al suicidio medialmente assistito devono essere verificate dal SSN previo parere del comitato etico competente.

Nella proposta di legge vengono definiti tempi e procedure certi per la verifica delle condizioni e delle modalità per l’accesso al percorso di suicidio medicalmente assistito così come auspicato direcente dal Presidente Luca Zaia.

Filomena Gallo e Marco Cappato, rispettivamente segretario e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica dichiarano: “La sentenza Cappato-Antoniani della Corte costituzionale ha affermato il rispetto della volontà della persona che vuole scegliere il proprio fine vita in questo caso con l'aiuto al suicidio. L'aiuto al suicidio fornito solo in presenza di determinate condizioni del malato, dal 28.11.2019 non è più reato in base alla sentenza Cappato dellaConsulta. Se la determinazione dei diritti civili e sociali è di esclusiva competenza statale, l’art.117, 3 comma, della Costituzione attribuisce alle Regioni competenza concorrente a tutelare la salute dei cittadini e dunque, sulla base dei livelli minimi individuati sul piano nazionale, leRegioni possono intervenire a disciplinare procedure e tempi di applicazione dei diritti già individuati. E come hanno dimostrato le storie di Federico Carboni, Fabio Ridolfi ed altre persone malate che in questi anni hanno chiesto l’accesso alla morte assistita, proprio i tempi e le procedure rappresentano elementi fondamentali affinché il diritto della persona affermato da carte fondamentali sia efficacemente ed effettivamente fruibile. La stessa Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea riconosce, all’art. 41, il diritto per ogni persona a che le questioni che la riguardano siano trattate entro un termine ragionevole dalle istituzioni”.

Info web

https://inveneto.liberisubito.it/

Foto articolo da comunicato stampa e da post Facebook


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