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Su il sipario, “Nesuno xe’ perfeto” al teatro Don Bosco

Dall’14 gennaio al 25 febbraio 2017 torna il tradizionale appuntamento con il teatro veneto e non solo. La rassegna teatrale “Su il Sipario” giunge quest'anno al traguardo della diciassettesima edizione e come di consueto gli spettacoli si terranno presso il Teatro Polivalente Don Bosco.

TUTTI GLI SPETTACOLI DELLA RASSEGNA “SU IL SIPARIO”

L'edizione 2017 si accredita nuovamente come un appuntamento apprezzato dal pubblico che non ha mai fatto mancare il proprio appoggio e la propria attenzione alla variegata proposta artistica, equamente ripartita tra teatro in dialetto veneto.
Prima di ogni spettacolo si esibirà un finalista del Concorso Monologando, II edizione.
Il pubblico in sala con un proprio voto contribuirà all'elezione del monologo vincitore che verrà premiato la sera del 25 febbraio 2017.

SCARICA IL PROGRAMMA COMPLETO DELLA RASSEGNA

Rassegna a cura di ATA TEATROPADOVA.
Direttore artistico Gianluca Meis

PROGRAMMA
Inizio spettacoli ore 21 – apertura biglietteria ore 20

  • Sabato 4 febbraio
    “Nesuno xe’ perfeto” di Andrea Masiero, libero adattamento de “Il tacchino” di G. Feydeau; regia di Gianni Mazzucato - Teatro dei Curiosi
  • Sabato 11 febbraio
    “Un tè con l’assassino”, da “Giallo!!!” di Paolo Poli e Ida Omboni, adattamento e drammaturgia di Gianluca Meis; regia di Antonello Pagotto - Gruppo teatrale il Canovaccio
  • Sabato 18 febbraio
    “Parenti serpenti” da Mario Monicelli; regia di Renata Rizza Stracquadanio - Compagnia Jonathan’s Performing Art
  • Sabato 25 febbraio
    “Tragicamente comiche” di Pietro De Silva; regia di Vittorio Attene - Teatro delle Ortiche

I DETTAGLI

4 febbraio
Nesuno xe’ perfeto di Andrea Masiero
libero adattamento de "Il tacchino" di G. Feydeau
regia Gianni Mazzucato
Teatro dei Curiosi
Esilarante commedia che mescola amori improbabili, equivoci, tradimenti e immancabili colpi di scena.
Nesuno xe' perfetto si permette di rielaborare una delle più riuscite commedie del vandeville, trasponendo la vicenda originale di Feydeau da Parigi a una cittadina veneta, modificando e adattando trama e personaggi. Ma anche passando dalla Francia di fine ottocento all'Italia dei primi anni sessanta il risultato non cambia. Restano gli intrecci comici, gli equivoci e i rocamboleschi colpi di scena.
Il pretesto che fa partire la vicenda è semplice: un uomo corteggia una donna sposata che si rivela essere la moglie di un suo amico. In fin dei conti, pur passando i secoli, vizi e virtù degli uomini restano sempre gli stessi e gli ingredienti con cui da sempre condiamo le nostre vicissitudini sono sempre quelli: amore, passione e soprattutto tradimenti. Perché, come dice un vecchio detto: "le corna sono come le scarpe: tutti quanti ne abbiamo almeno un paio!"

11 febbraio
Un tè con l’assassino
Da “Giallo!!!”di Paolo Poli e Ida Omboni.
Adattamento e drammaturgia di Gianluca Meis
Regia Antonello Pagotto
Gruppo teatrale il Canovaccio
Serata omaggio a Paolo Poli con presentazione del libro: Paolo Poli, un morso educato a cura di Gianluca Meis
II reverendo Mortimer era un buon conservatore e l'aveva dimostrato non facendo un solo progresso in tutta la sua vita. E grazie a lui non ne ha fatti St. George Meadows, cosa di cui tutti gli sono tuttora profondamente grati. L'ordine è molto più stimolante del sensazionale: puoi pensare che, sotto, nasconda di tutto, come le ere geologiche e gli articoli di fondo del «Times». II solo evento di una certa risonanza sul quale il reverendo non ha esercitato il suo influsso moderatore è stato l'ultimo decesso, ma in fondo è scusabile: il morto era lui. Un morto vivamente rimpianto. Rose Potter e Margaret Perkins del Patronato locale, che stanno riordinando il vicariato, hanno il cuore grosso. Lavorano con l'energia esplosiva di chi non vuol riconoscere di star facendo una cosa inutile. Rose ha l'età in cui una signora scopre i piaceri della dimenticanza, Margaret quella in cui una signorina comincia a vivere dell'appassionato ricordo delle cose che non le sono mai successe. Vestono con esemplare discrezione, cioè cattivo gusto. Non oberate da un attributo frivolo come la bellezza del corpo si preoccupano vivamente della bellezza dell'anima. Altrui. Piangono il reverendo Mortimer, ma attraverso le loro parole rivivremo tutti i fatti che le hanno portate a questa celebrazione: scopriremo insieme come a St. George Meadows sono in molti a nascondere dei segreti! Sono in molti a contendersi un terreno e una misteriosa lettera, il cui contenuto esplosivo non deve essere in alcun modo rivelato.

18 febbraio
Parenti serpenti da Mario Monicelli
regia Renata Rizza Stracquadanio
Compagnia Jonathan's Performing Art
È un Natale dei primi anni ‘90, ma potrebbe essere del presente, quando, nella casa di Sulmona dove vivono gli anziani coniugi Trieste e Saverio, arrivano i figli con le rispettive famiglie. Un Natale in famiglia, pieno di ricordi e di regali da scambiare e questo rito stanco sembra l’unico appiglio per tentare di ravvivare i legami familiari. Un Natale a casa dei genitori anziani che aspettano tutto l’anno quel momento per rivedere i figli cresciuti e andati a lavorare in città. Uno sbarco di figli e parenti affettuosi che si riuniscono, ancora una volta, per cercare di ripulire, in un crescendo di situazioni esilaranti e stridenti in cui tutti possiamo riconoscerci, le nevrosi e le stanche dinamiche di coppia di cui sono ormai intrisi. L’io narrante che ci presenta i luoghi e i personaggi è il nipotino Mauro. La piccola voce ci descrive ingenuamente ogni parente, lasciando trapelare già dall’inizio l’instabilità profonda e i tratti di isteria celati dietro l’immagine della famiglia unita. Dopo aver assalito con coltelli e forchette il cenone, sbranando cibi e mettendo tra le mandibole anche qualche conoscente, i bravi figli di mamma si ritrovano però a dover fare i conti con un amaro calice: i genitori, fino ad allora autonomi punti di riferimento, esprimono l’esigenza di essere accuditi come hanno fatto anni prima con loro: uno dei figli dovrà ospitarli e prendersi cura della loro vecchiaia…a chi toccherà?

25 febbraio
Tragicamente comiche di Pietro De Silva
regia di Vittorio Attene
Teatro delle Ortiche
Lo spettacolo è una esilarante carrellata di personaggi che tentano di sopravvivere alla solitudine, alla mediocrità e all'emarginazione. Vivono, ingenuamente, situazioni assurde ed improbabili, da cui riescono, tuttavia, ad emergere a testa alta. Un sottile profilo psicologico attraversa ogni personaggio e ne delinea così difetti e limiti, non sempre così lontani dalla realtà. Le circostanze, vissute dai personaggi, sono talmente surreali, che la comicità è d'obbligo, praticamente inevitabile.
Sarà presente in teatro l’autore e attore Pietro De Silva che nel pomeriggio terrà un workshop teatrale presso il teatro Don Bosco

INFORMAZIONI
Biglietto d’ingresso: intero euro 8; ridotto euro 7 (13/16 anni – over 65; studenti euro 5 previa presentazione del badge - gratuito 0/12 anni – Persone diversamente abili)
ATA TEATROPADOVA –
Prenotazione telefonica al 3337680147 tutti i giorni feriali dalle 17 alle 20; il sabato dalle 10 alle 12.30 – dalle 15.30 alle 18.30 (posto riservato fino alla 20.30 della serata).

https://www.facebook.com/atateatropadova/


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