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"Archeologia urbana. Lo scavo di via Zabarella a Padova": l'indagine archeologica che ridelinea la storia della città

In occasione dell’apertura straordinaria di Palazzo Folco a Padova, sede della Soprintendenza, che giovedì 28 ottobre sarà visitabile dalle 15 alle 18.30, si terrà la conferenza dedicata ad un importante intervento di archeologia urbana, che ha permesso una delle indagini archeologiche più estese ed esaustive condotte nel centro di Padova, negli ultimi anni. Si tratta dello scavo di un’autorimessa interrata, realizzata nell’area già occupata dall’ex Intendenza di Finanza e, prima ancora, dal cortile del monastero di San Bernardino, collocato nel cuore della città, tra via degli Zabarella e via San Biagio. Le indagini archeologiche, che hanno interessato quasi 2400 mq di superficie e 12000 mc di terra scavata, hanno consentito di individuare una complessa stratigrafia della città che interessa un ampio orizzonte cronologico: da un primo insediamento protostorico fino alla fondazione monastica del 1439.

Tutto ciò è stato possibile grazie ad un’esemplare e proficua collaborazione tra Soprintendenza, committenza, ditta esecutrice. La società Covivio ha presentato un progetto di riqualificazione dell’area, la cui destinazione ultima è una struttura residenziale; la prima operazione che si è resa necessaria è stata la realizzazione del garage interrato. Le indagini preventive, condotte a partire già dal 2008, avevano messo in evidenza il rischio archeologico dell’area, per cui l’esecuzione dell’opera è stata possibile, previo il parere della Soprintendenza, grazie al lavoro sinergico tra la Setten Genesio, ditta esecutrice delle opere, e gli archeologi professionisti sul campo, afferenti alla SAP – Società Archeologica in una prima fase dei lavori, e successivamente alla Ditta Diego Malvestio s.n.c.. A supervisionare il tutto, la direzione scientifica della dott.ssa Elena Pettenò della Soprintendenza patavina.

L’indagine archeologica è iniziata con sondaggi preliminari (carotaggi e trincee) tra il 2017 e il 2018, per poi prendere avvio con lo scavo in estensione dall’estate del 2019 fino al 23 dicembre del 2020. L’intervento risulta pressoché un unicum a Padova, in quanto ha restituito una poderosa sequenza stratigrafica, che documenta un settore della città dalle origini, con evidenze di strutture abitative ed artigianali, caratterizzati da focolari e fornaci, che si sviluppano ininterrottamente fino alla romanizzazione ed alla formazione della Patavium romana di Tito Livio. Proprio a quei secoli sono databili una strada basolata e due edifici affacciati su di essa, di cui si sono conservati lacerti di pavimentazioni musive e in opus signinum, a testimonianza dell’elevato pregio della struttura. La stratigrafia prosegue ininterrotta fino all’epoca tardo antica e medioevale.
Nella cospicua mole di manufatti rinvenuti si trovano attrezzi da lavoro, strumenti per la tessitura, manufatti ceramici e monete; di particolare rilievo i rinvenimenti di frammenti ceramici recanti bolli bilingue, venetico/latino, elementi di statue fittili e un importante apparato pittorico di epoca romana. Lo studio della sequenza stratigrafica e dei materiali, cha la Soprintendenza intende svolgere, associato alle analisi scientifiche di vari specialisti, potrà delineare un quadro più aggiornato e dettagliato della storia di Padova, aprendo una nuova finestra sulla storia dell'antica città.

Interverranno:

  • Fabrizio Magani – Soprintendente
  • Michele De Michelis – archeologo professionista
  • Luca Sganzerla – Project Manager Italia di Covivio
  • Elena Pettenò – funzionario archeologo Soprintendenza

Informazioni e contatti

L’apertura straordinaria di Palazzo Folco e la conferenza rientrano tra le iniziative del Piano di Valorizzazione dei luoghi della cultura, promosso dal Ministero della cultura. L’ingresso alla conferenza è gratuito fino a esaurimento posti. Per la visita a Palazzo Folco non è necessaria la prenotazione. È obbligatorio l’uso della mascherina e il green pass.

Web: https://www.soprintendenzapdve.beniculturali.it/.


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