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Al Bo la restituzione dei beni d’arte spogliati agli ebrei: due conferenze sul saccheggio del Terzo Reich

I bottini di guerra sono gli ultimi ostaggi delle dittature che cadono. Le opere d’arte sottratte dai nazisti agli ebrei, durante la seconda guerra mondiale, sono state centinaia di migliaia, se si includono i libri preziosi la stima arriva ai milioni di pezzi rubati. Confiscate, rivendute e spesso acquisite da musei nazionali attraverso aste, le opere sono oggetto di ripetuti contenziosi tra nazioni. È successo con l’Adele Bloch-Bauer, capolavoro di Gustav Klimt, confiscato dai nazisti durante l’Anschluss, ma inserito nel testamento di Adele come lascito alla Österreichische Galerie Belvedere e in quello del marito, fuggito in Svizzera, alle nipoti americane. Ma i tesori sottratti cosa sono diventati? Oggetti da riconsegnare ai parenti delle vittime derubate o beni culturalmente integrati in una nuova comunità?

Al tema della restituzione dei beni d’arte un tempo appartenuti a collezionisti ebraici e ad 80 anni dalle leggi razziali e dalla Notte dei cristalli del 1938, il Centro di Documentazione europea dell’Università di Padova in collaborazione con il Dipartimento di Diritto pubblico, internazionale e comunitario dell’Ateneo dedica un ciclo di due incontri dal titolo “La restituzione dei beni d’arte spogliati agli ebrei: una ferita aperta”.

Il primo, dal titolo “I meccanismi di un dialogo collaborativo”, si terrà giovedì 15 novembre alle 10 in Aula Nievo di Palazzo Bo in via VIII febbraio 2 a Padova. Obiettivo di questo incontro sarà individuare nuovi meccanismi giuridici innovativi volti a facilitare il raggiungimento di una conciliazione tra la dimensione «restitutiva» a favore delle vittime -tanto gli eredi di quei collezionisti ingiustamente spossessati, quanto le stesse comunità ebraiche- e la preservazione dell’identità culturale delle comunità in cui i beni si sono nel tempo oramai integrati. Durante la giornata interverranno Manlio Frigo, Università degli studi di Milano con Meccanismi alternativi di soluzione delle controversie, Giovanni Dellantonio, Soprintendenza per i beni culturali di Trento, con Il caso Kaumheimer tra restituzione e dispersione, Andrea Gattini, Università degli studi di Padova, con Oltre l’immunità degli Stati e Bernardo Cortese sempre dell’Ateneo patavino con Integrazione, identità, diritto collaborativo.

L’incontro dal titolo “Il quadro normativo sostanziale tra diritto internazionale, diritto europeo e diritto interno” si terrà invece venerdì 30 novembre alle 14.30 in Aula E di Palazzo Bo in via VIII febbraio 2 a Padova. All’analisi critica sulla legislazione interna e possibili influenze del diritto dell’Unione parteciperanno Tullio Scovazzi, Università Bicocca di Milano, Lauso Zagato, Università Ca’ Foscari di Venezia, Irene Marchioro, Università degli Studi di Bologna , Maria Savy e Bernardo Cortese, Università degli Studi di Padova.

Info

https://ilbolive.unipd.it/it/event/restituzione-beni-darte-spogliati-ebrei-ferita


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