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Riapre al pubblico il nuovo museo di geografia

Il Museo di Geografia dell’Università di Padova è il primo in Italia e uno dei pochi al mondo nel suo genere. Inaugurato il 3 dicembre presso la storica sede di Palazzo Wollemborg in via del Santo, il museo ha suscitato un grande interesse a livello locale e nazionale. Aperto due giorni a settimana fino al 26 febbraio, il patrimonio valorizzato nei nuovissimi allestimenti ha saputo accogliere e convincere oltre 2000 visitatori e 40 classi scolastiche di ogni ordine e grado, ottenendo recensioni online estremamente positive (4,8 su 5 la media ottenuta). A meno di tre mesi dall’apertura, l’emergenza ha costretto questo piccolo gioiello ad una chiusura che si è prolungata per oltre quattro mesi. Un vero peccato se si pensa che da gennaio a giugno erano attesi, tra scolaresche e gruppi, oltre 8000 visitatori.

Le visite su prenotazione: due turni (9.30 e 11) tutti i giovedì e venerdì di luglio

Grazie al lavoro congiunto del Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità (DiSSGeA), del Centro di Ateneo per i Musei (CAM) e dell’Ufficio Ambiente e Sicurezza dell’Ateneo, il Museo di Geografia, primo tra i Musei afferenti al Centro di Ateneo per i Musei, potrà tornare ad aprire le proprie porte ai visitatori. Le visite saranno gratuite su prenotazione (www.musei.unipd.it/geografia/visite), e saranno svolte in due turni (9.30 e 11) tutti i giovedì e venerdì di luglio. Le piccole dimensioni dei gruppi ammessi alla visita (massimo 10 persone) permetteranno ai visitatori di essere maggiormente coinvolti nel percorso museale e avere un più diretto rapporto con le guide, che proprio in virtù dell’eccezionalità del momento saranno condotte dal dott. Donadelli e dal prof. Varotto.

«Fiducia e speranza»

«Riaprire il Museo di Geografia vuole essere in primo luogo un segnale di fiducia e speranza – commenta il prof. Mauro Varotto, responsabile scientifico del Museo – che coniuga una scrupolosa attenzione alla sicurezza con la possibilità di riaprire al pubblico l’Università e i centri di cultura. Ma è anche una assunzione di responsabilità verso l’investimento fatto dal Dipartimento e dall’Ateneo per un museo unico nel suo genere, che risponde ad una sete di conoscenza e geografia che proviene da tutta Italia».

I musei dell'università

«I musei dell’Università di Padova hanno lavorato molto in questa direzione – precisa la prof.ssa Giuliana Tomasella, Presidente del Centro di Ateneo per i Musei  (CAM) –sperimentando nuove modalità di comunicazione e mettendo in essere iniziative di grande impatto e diffusione come gli appuntamenti di CAMcaffè (video-storie “espresse” dal Patrimonio di Ateneo), gioCAMuseo (attività per i più piccoli, legate al patrimonio) e wellCAM (conferenze tenute dagli esperti alla scoperta degli oggetti e delle storie custodite nei musei)».

La sicurezza

«Sin dal 18 maggio (inizio della fase 2 per i musei, n.d.r.) abbiamo valutato la possibilità di riaprire le porte del Museo. Prima di farlo però – sottolinea il prof. Gianluigi Baldo, direttore del Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Antichità - abbiamo voluto assicurarci che fossero rispettate tutte le più stringenti norme vigenti, a garanzia dell’incolumità dei visitatori e del personale e con l’intenzione di offrire una visita in cui prestare piena attenzione al patrimonio esposto». «Per rispondere a queste esigenze – spiega Giovanni Donadelli, conservatore del Museo di Geografia – i giorni di apertura e l’organizzazione delle visite guidate sono stati rivisti portando ad un nuovo assetto che permetterà di godere appieno dell’esperienza museale».

#ChiusiMaAperti

La definizione di museo data a livello internazionale dall’International Council Of Museums (ICOM) lo definisce come istituzione permanente al servizio della società e del suo sviluppo “aperta al pubblico”. Durante la quarantena la maggior parte dei musei ha chiuso le sue porte, ma ha continuato a coltivare un rapporto speciale con il pubblico, talvolta addirittura curativo, attraverso la proposta di contenuti culturali digitali.

L’hashtag che meglio esprime il lavoro fatto dal Museo di Geografia durante questo tempo è certamente #ChiusiMaAperti, che ne sottolinea al tempo stesso la perentoria chiusura e il costante impegno, mai interrotto, rivolto alla comunicazione del proprio patrimonio.

«Durante l’emergenza, infatti il Museo non ha mai smesso di produrre nuove riflessioni e veicolare contributi originali. Non appena la situazione si è confermata in tutta la sua eccezionalità - aggiunge Donadelli - abbiamo coinvolto il nostro staff e lanciato una campagna social dal titolo #LaMiaMenteViaggia, che ha generato 100 appuntamenti con luoghi lontani e vicini, raccontati da una foto e da un testo scritto in prima persona connessi a coordinate geografiche. Un secondo progetto, di grande impatto su scala nazionale (oltre 100 mila visualizzazioni da parte di oltre 25 mila utenti in due mesi), è stato il portale di attività geografiche da svolgere in famiglia (www.missionigeografiche.it), che ha rivoluzionato il modo di vedere e fare geografia. Il progetto si è diffuso tra i docenti di ogni ordine e grado e nei corsi di laurea in Scienze della Formazione Primaria di diversi atenei nazionali. Anche il Touring Club Italiano ha apprezzato il progetto, rilanciandolo nel proprio sito internet (vedi: https://www.touringclub.it/notizie-di-viaggio/missioni-geografiche-il-progetto-che-vuole-sensibilizzare-in-modo-divertente)».


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