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“Per Silentia e Nomos III”, le opere di Gianandrea Gazzola in mostra all’orto botanico

Saranno in mostra all’Orto Botanico di Padova dal 20 giugno al 23 settembre due opere dell’artista Gianandrea Gazzola: Per Silentia e Nomos III in cui l’artista indaga il rapporto tra la forma, il suono e l’acqua, irrinunciabile e minacciata risorsa per la vita sul nostro pianeta. L’esposizione si svolge in collaborazione con la rassegna internazionale di arte contemporanea Arte Sella.

Le opere

Per Silentia

"per amica silentia lunae..." Virgilio.

Una lunga vasca percorre lo spazio in penombra. Una serie d'impulsi increspa la superficie dell'acqua: piccole onde nascono dal fondo correndo il primo tratto sotto un fascio di luce che ne accende i contorni e li riflette su un velo teso a mezz'aria come una partitura che si offra alla vista ma non al suono. Ed è proprio il suono che si trova all’origine del movimento, ma a frequenze così gravi che l’orecchio non sarebbe in grado di percepirlo. Solo l’acqua è in grado di renderlo visibile come gioco di forze che si organizzano matematicamente in figure in movimento, sulla soglia indefinibile di ciò che la mente umana attribuisce al caos oppure all’ordine estremo.

Proseguendo la loro corsa lungo il nastro d'acqua le increspature si addensano finché lo spessore dell'invaso, che progressivamente si assottiglia, le stempera fino all'immobilità assoluta.

Nomos III

Il mondo delle gocce è in bilico tra rigore e caos. Ad un ritmo largo le gocce si disciplinano regolarmente come un metronomo ma quando la pulsazione si fa più serrata l'esattezza della scansione lascia progressivamente posto ad una libertà che muove verso combinazioni ardite. Nomos III è uno strumento in cui cinque cilindri dotati di membrane sonore costituiscono il bersaglio di altrettanti flussi di gocce regolabili. I cilindri salgono e scendono sospesi alla sommità di cinque alte canne, guidati da fili tesi e così facendo determinano il volume del suono dalla massima intensità fino al pianissimo appena percettibile.

La pulsazione delle gocce e il gioco di volumi sono scritti come una partitura e affidati ad una memoria digitale. A differenza però degli strumenti automatici in senso stretto, qui si evidenzia talvolta una singolare autonomia che tende a sconfinare nell’arbitrio, e ciò avviene proprio per la legge fisica in base alla quale si formano le gocce.

Info web

https://www.ortobotanicopd.it/


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