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"Giusto da vicino. Il polittico del Battistero e il suo restauro", mostra al museo diocesano

È stata prorogata fino al 15 maggio 2022 la mostra GIUSTO da vicino. Il polittico del Battistero e il suo restauro, allestita nella splendida cornice del Salone dei vescovi di palazzo Vescovile a Padova e inaugurata lo scorso 21 dicembre. Un’esposizione che permette di gustare in maniera “ravvicinata” il polittico dell’altare del Battistero della Cattedrale, dopo il restauro conservativo sostenuto da Intesa Sanpaolo nell’ambito della XIX edizione del programma Restituzioni ed eseguito da Francesca Faleschini su progetto di Francesca Faleschini Valentina Piovan, sotto la direzione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Venezia e le Province di Belluno, Padova e Treviso.

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Per tre mesi, dal 21 dicembre 2021 al 3 aprile 2022, al termine di un accurato restauro conservativo, lo si potrà ammirare nella splendida cornice del Salone dei vescovi di palazzo Vescovile a Padova, in maniera ravvicinata grazie all’esposizione straordinaria Giusto da vicino.

Parliamo del polittico dell’altare del Battistero della Cattedrale, un’opera di Giusto de’ Menabuoi, il “pittore fiorentino” (così veniva chiamato nel Trecento) a cui Fina Buzzacarini, moglie di Francesco il Vecchio da Carrara, signore di Padova, commissionò la decorazione del Battistero del Duomo, eletto a mausoleo familiare. Battistero dedicato a San Giovanni Battista, inserito in Padova Urbs Picta – i cicli affrescati del XIV secolo di Padova – riconosciuti lo scorso luglio patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco.

Il polittico venne realizzato da Giusto de’ Menabuoi e dalla sua bottega con molta probabilità in contemporanea con gli affreschi del Battistero (1375-1378) e raffigura su più ordini la Madonna con il Bambino in trono, Storie della vita di San Giovanni Battista (che rappresentano il tema centrale), Storie della vita di Cristo, dottori della Chiesa e santi.

Lo scorso anno è stato rimosso dall’altare del Battistero e portato nel vicino Museo diocesano per un intervento di restauro conservativo, realizzato tra maggio 2020 e l’estate 2021 e sostenuto da Intesa Sanpaolo nell’ambito della XIX edizione del programma Restituzioni. L’intervento è stato eseguito da Francesca Faleschini su progetto di Francesca Faleschini e Valentina Piovan, sotto la direzione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Venezia e le Province di Belluno, Padova e Treviso.

L’esposizione Giusto da vicino permetterà ora di osservare in maniera ravvicinata il restituito splendore decorativo, la ricchezza cromatica e la peculiarità della tecnica utilizzata dall’autore del polittico.

Il restauro ha permesso di spingere lo sguardo all’interno dei segreti di una bottega d’arte trecentesca, di distinguere il modus operandi che vede professionalità ad alto livello collaborare per l’elaborazione di un manufatto complesso e di straordinario valore. L’osservazione diretta dell’opera ha dato la possibilità di comprendere la struttura portante originaria, nonostante la perdita di alcuni elementi della cornice decorativa a causa di un furto avvenuto la notte del 18 maggio 1972: l’opera venne ritrovata dai Carabinieri del Nucleo investigativo di Padova il 23 maggio 1972, scomposta in dieci parti; non vennero però mai recuperate le cornici del registro centrale e le parti sommitali.

Il polittico destinato all’altare consacrato a san Giovanni Battista riassume i contenuti del ciclo affrescato sulle pareti e sulla volta del Battistero-mausoleo: mediante il battesimo (nella cuspide del manufatto) si è liberati dal peccato e rigenerati come figli di Dio, diventando parte della grande famiglia della Chiesa corpo di Cristo, qui rappresentata dalla Vergine Maria con in grembo il bambino Gesù (pannello centrale ai cui lati si trovano le storie di Giovanni Battista), insieme ai santi (pontefici, padri della Chiesa, santi e beati padovani, raffigurati nel registro superiore, nella predella e nella cornice.

L’esposizione Giusto da vicino è corredata da un’accurata e dettagliata documentazione che recupera: l’iconografia del polittico; la tecnica esecutiva della bottega di Giusto; la storia del polittico attraverso quanto si è recuperato dei precedenti interventi e restauri (1806, 1947 e 1972) e dalle vicende che lo hanno interessato (il furto “lampo” del 1972); il restauro recente che ha permesso lo studio e l’approfondimento della storia conservativa dell’opera.

L’intervento ha interessato un manufatto che presentava una superficie offuscata da un deposito di particolato atmosferico e da una vernice alterata, alcune lacune che interessavano le dorature e le policromie, sollevamenti della pellicola pittorica e diversi fori nel supporto ligneo di pioppo, dovuti all’azione di insetti xilofagi. Il restauro ha visto un primo consolidamento della superficie pittorica, quindi la pulitura e la rimozione delle sostanze soprammesse e di precedenti ritocchi e stuccature non più idonei. Inserti lignei e stuccature in pasta di legno sono andati a comporre le mancanze superficiali della struttura, mentre l’integrazione pittorica è stata effettuata con colori ad acquarello e finiture con colori a vernice per il restauro. Le stuccature di maggiore entità sono state risarcite con la tecnica a tratteggio parallelo. Infine la superficie pittorica è stata protetta con una vernice sintetica anti ultravioletti, in linea con i principi conservativi di stabilità e reversibilità.

La visione ravvicinata del polittico permetterà ora al pubblico di godere delle raffinate gamme cromatiche intessute di timbri brillanti quasi come smalti, delle trasparenze delle velature, della pennellata sottile e sapiente che confermano la mano di un grande maestro.

La mostra Giusto da vicino, promossa e organizzata dalla Diocesi di Padova (Museo diocesano e Ufficio beni culturali), parrocchia di Santa Maria Assunta nella Cattedrale, Mic – Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso; è stata curata da Andrea Nante, Monica Pregnolato, Moira Pegoraro e Francesca Faleschini e realizzata grazie al sostegno del Comune di Padova. Un particolare ringraziamento a Intesa Sanpaolo che ha finanziato il restauro del polittico grazie al programma Restituzioni.

L’esposizione è allestita nel Salone dei Vescovi, all’interno del circuito museale di palazzo Vescovile che per l’occasione si arricchisce anche di un’altra esposizione – Ecce advenit – di tema più “natalizio”, con la proposta di 13 codici e 3 incunaboli, provenienti dalla Biblioteca Capitolare proposti nelle teche di sala Barbarigo. Le opere, presentate in ordine cronologico, dal XIII al XVI secolo, propongono alcune feste del calendario liturgico: Annunciazione, Visitazione, Natale, Adorazione dei Magi, Presentazione al Tempio, e Battesimo di Gesù.

Orari della mostra

Il palazzo vescovile e il Museo diocesano sono aperti con il seguente orario:

– lunedì 13.30-18, martedì-domenica ore 10-13.30 e 14-18

– chiuso lunedì mattina, 25 dicembre, 1 gennaio

A Natale ingresso gratuito

Dal 21 dicembre al 9 gennaio, grazie alla collaborazione e al contributo del Comune di Padova, l’ingresso al Museo diocesano Palazzo vescovile è gratuito.

C’è la possibilità del biglietto unico Palazzo vescovile- Museo diocesano – Battistero, e dell’acquisto on line: https://www.midaticket.it/eventi/diocesi-di-padova

In breve

Giusto da vicino, mostra dedicata al polittico del Battistero della Cattedrale di Padova, realizzato da Giusto de’ Menabuoi e riportato al suo splendore grazie al recente restauro. L'intervento conservativo, reso possibile grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo, è stato eseguito da Francesca Faleschini sotto la direzione della Soprintendenza area metropolitana Venezia e province Belluno Padova Treviso. L'esposizione è allestita all’interno del Salone dei Vescovi e aperta al pubblico fino al 3 aprile 2022.

Informazioni: 049 8226159

Info web

https://museodiocesanopadova.it/web/attivita_scheda.php?valo=i_8_205

Foto articolo "Giusto de Menabuoi, Polittico, Battistero della cattedrale, Padova Mauro Magliani" e locandiana da sito https://museodiocesanopadova.it/web/attivita_scheda.php?valo=i_8_205


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