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"Il male oscuro della democrazia" alla biblioteca di Piazzola sul Brenta

La Città di Piazzola sul Brenta il 9 aprile alle ore 17.30 propone alla Biblioteca comunale la performance elaborata e diretta da Guido Rebustello Il male oscuro della democrazia” con Toni Andreetta e Marzia Vaccese. Si tratta di una sorta di intervista impossibile allo scrittore Giuseppe Berto (1914 -1978), costituita da alcune riflessioni di grande attualità espresse dallo stesso Berto nel suo libro “Modesta proposta per prevenire….”del 1971, un pamphlet che ebbe un certo successo di pubblico per i suoi contenuti irriverenti e graffianti nei riguardi della classe politica, giudicata corrotta e inaffidabile, complice una borghesia depressa e incapace di reagire al malcostume. Conosciuto soprattutto per il suo romanzo Il male oscuro del 1964 vincitore del premio Campiello e per essere stato l’autore del soggetto e della sceneggiatura del film Anonimo veneziano, Giuseppe Berto si tenne sempre lontano dai gruppi letterari e dai salotti e forse per questo la critica con lui non fu mai del tutto benevola.

Ecco allora lo stesso Giuseppe Berto raccontare in forma di incontro immaginario paradossi e anomalie della politica italiana degli anni ’70 del secolo scorso, un’Italia incapace di riformarsi e aggiornarsi ai primi segni delle potenti trasformazioni che stavano maturando sul piano globale. Berto, difensore dell’individualità, si avventa contro la burocrazia e contro i partiti, grossi e piccoli, responsabili di aver guastato la struttura democratica e lancia strali contro l’ipocrisia parlamentare, il sottogoverno, l’affarismo, la corruzione, gli intrallazzi.

«Alla prima lettura del copione che Guido Rebustello ha tratto dal libello polemico di Berto, sono stato impressionato dall’originalità e dall’attualità dei suoi contenuti» racconta Toni Andreetta «soprattutto mi ha colpito l’orrore che l’autore trevigiano manifesta per ogni fondamentalismo materialista, metafisico o religioso che abbia come fine l’annullamento della libertà dell’individuo».

“ A rileggere oggi i suoi libri cresce la sensazione di trovarsi di fronte a uno degli scrittori più significativi del secondo Novecento a uno dei pochi che sia riuscito a raccontare l'avventura esistenziale della sua generazione, quella che attraversò il cuore del secolo e le sue tragiche, laceranti contraddizioni. Eppure Berto non cede a nessuno sconforto e guarda con ironia le cose del mondo e i comportamenti degli uomini, le loro contraddizioni e il quotidiano affannarsi per un po' di successo...” Cesare De Michelis


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