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Primo incontro con Grazia Di Michele alla Daigo Music School

Un nuovo percorso didattico, una nuova interessante occasione da cogliere al volo per tutti i cantanti che desiderano perfezionarsi nella propria disciplina.
Il 13 novembre si terrà il primo di una serie di incontri full-immersion alla Daigo Music School di Limena con la docente Grazia Di Michele, che sarà presente in diversi incontri fino a maggio 2017 (13 novembre, 22 gennaio, 26 marzo e 28 maggio) affrontando vari argomenti, tra cui "La preparazione ai casting" (scelta del repertorio, atteggiamento emotivo, espressività, comunicazione verbale e non verbale, interpretazione, tecnica, dizione italiano/inglese, gestione del corpo, immagine) con la simulazione di un ipotetico casting alla fine del percorso didattico.

Al termine verrà rilasciato un attestato di partecipazione.

Da anni Grazia Di Michele si dedica all'attività didattica, cominciata all'Università della Musica di Roma e continuata come insegnante e direttrice di Corso al Conservatorio A. Casella dell'Aquila e il Conservatorio Tchaikovsky di Nocera Terinese.
È nota, inoltre, la sua partecipazione alla scuola televisiva di Amici, in cui insegna canto da oltre dieci anni. Il suo corso, che si avvale di un metodo sviluppato attraverso la sua lunga esperienza nella musica e i suoi studi di musicoterapeuta, è intitolato "Voce del verbo cantare".

"La voce - afferma la cantautrice - si può definire uno 'strumento dell'anima', uno strumento in grado di veicolare le nostre emozioni all'esterno con un linguaggio che non si serve solo della parola. Se infatti è difficile pensare ad un linguaggio senza la voce, è invece possibile che le emozioni, anche le più intense, possano suscitare l'emissione della voce e non necessariamente del linguaggio".

Si pensi alla comunicazione che avviene tra un bambino piccolo e la madre solo attraverso le modulazioni della voce, rendendo possibile un dialogo sonoro, quel fenomeno di "sintonizzazione" fondamentale ai fini del processo comunicativo. La nostra voce, prima di articolarsi in parole e linguaggio è pura volontà di essere, di esprimere, di dire. È una pulsione che solo nel tempo tenderà ad articolarsi e a cercare la parola significante.
Così l'emissione confusa acquisterà un senso per approdare al linguaggio verbale che consente la comunicazione sociale, e lo strumento dell'anima diventerà un mezzo per entrare nel mondo che comunica attraverso la parola.
Tuttavia, la voce esprimerà, con e senza le parole, i nostri sentimenti, dal momento che i codici paralinguistici sono autonomi rispetto a quelli linguistici.

Prendere coscienza della propria voce e delle sue caratteristiche (timbro, tono, colore, registro, intensità…) è un modo di entrare in contatto con la propria intimità e di accrescere la consapevolezza di sé.
Vuol dire diventare consapevoli di come ad esempio la fonazione e l'intonazione possono mutare secondo le naturali variazioni del tono psicologico, non necessariamente cosciente. Vuol dire discernere le proprie emozioni veicolate dalla voce ascoltando la sua emissione e imparare a comunicarle consapevolmente. Imparare a cantare, è riuscire a coniugare l'abilità tecnica con la coscienza delle proprie potenzialità espressive per poter esprimere correttamente un intento.
Oltre quindi ad un'indispensabile acquisizione della tecnica vocale basato sullo studio della postura, sulle regole dell'inspirazione e dell'ispirazione, sul controllo delle modalità di emissione vocale, sulle pratiche di risonanza della voce, sullo studio basilare del funzionamento dell'apparato fonatorio e sull'attenzione alla corretta articolazione del canto.
Diventa importante sviluppare le doti interpretative lavorando sulle proprie emozioni.
Lo studio oltre che della tecnica vocale, sull'interpretazione, consente di sviluppare e accrescere uno stile "personale".
L'analisi del testo di una canzone, può diventare il pretesto per esplorare la eventuale risonanza sulle corde della nostra anima, affinchè la voce, il suo strumento, possa raccontarla.


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