Eventi

Presentazione del libro “Era mia nonna. Storia di una donna veneta del Novecento" a La Forma del Libro

Libreria LA FORMA DEL LIBRO
Via XX Settembre 65, Padova

Sabato 21 Gennaio, ore 18

Edizioni Biblioteca dell'Immagine

Sabato 21 Gennaio, alle ore 18 alla Libreria LA FORMA DEL LIBRO la storia di Ada Favero, una Nonna veneta vissuta 107 anni, nel libro della nipote giornalista Cristina Sartori ERA MIA NONNA. STORIA DI UNA DONNA VENETA DEL NOVECENTO, (Edizioni Biblioteca dell’Immagine).

Conversazione con la studiosa e scrittrice Carla Ravazzolo.

 Ada Favero – figlia di Attilio Favero ispettore del Dazio e Ortensia Cozzi, nata a Cappella Maggiore in provincia di Treviso il 23 maggio del 1902 e morta a Padova il 31 marzo del 2009 –, ha camminato su questa Terra per quasi 107 anni. Una lunghissima vita che l’ha portata bimba a Lancenigo dove ha visto per la prima volta la Cometa di Halley – la rivedrà una seconda volta a Padova nel 1986 – e poi fanciulla a Spresiano da dove, dopo la disfatta di Caporetto, è partita profuga per Cava dei Tirreni (SA). Da Spresiano le circostanze della sua lunghissima vita l’hanno condotta a Padova dove sono nati i suoi figli, dove ha vissuto la Seconda Guerra, dove poi ha trascorso l’ultima parte della sua vita nella pienezza di sé fino alla veneranda età di quasi 107 anni.

Figlia di quel Novecento “dinamico e furibondo” come era lei, del secolo ha visto tutto, come scrive nella prefazione del libro Aldo Cazzullo: «Gli occhi di Ada hanno visto la guerra. L’occupazione di un esercito barbaro: austriaci, tedeschi, ungheresi, sloveni, slovacchi, cechi, bosniaci. La fuga dall’altra parte d’Italia, in una terra remota, da cui torna per ritrovare della propria casa soltanto i muri. La morte per febbre spagnola, che l’ha lambita ma non ghermita. Il fascismo. Una nuova guerra. La ricostruzione. L’arrivo della ricchezza e degli immigrati. Il passato e la modernità».

Una vita eccezionale che di vite diverse ne ha contenute molte altre – come scrive la nipote che ne elenca almeno cinque tra le pagine di questo libro – per affidare a chi leggerà i propri ricordi e per raccontare, tra le pieghe di questa grande Storia, la “Grande Piccola Storia” di una persona di straordinaria normalità.

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