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"“La prima carità al malato è la scienza. Giancarlo Rastelli", mostra a Padova

Il 37° Corso di Cardiologia Pediatrica sarà quest’anno dedicato alla figura di Giancarlo Rastelli, giovane chirurgo che lavorò alla Mayo Clinic di Rochester, Minnesota, all’inizio dell’era della cardiochirurgia e diede fondamentali contributi allo sviluppo delle conoscenze di anatomia chirurgica per la correzione delle cardiopatie congenite.

Durante il Corso sarà allestita, all’ex Istituto di Anatomia Patologica Via A. Gabelli n.61, una mostra sul medico, deceduto precocemente nel 1970 alla sola età di 36 anni per linfoma di Hodgkin.

Dal 22 al 29 marzo, il Dipartimento di Scienze Cardiologiche, Toraciche e Vascolari ospiterà la mostra “La prima carità al malato è la scienza. Giancarlo Rastelli: un cardiochirurgo appassionato all’uomo”. La mostra, a cura di alcuni studenti di medicina di Bologna e di Padova, sarà aperta gratuitamente a tutti presso la Biblioteca dell’Istituto di Anatomia Patologica e presenterà la storia di Giancarlo Rastelli, che oltre ad essere quella di uno scienziato riconosciuto in tutto il mondo per i risultati delle sue ricerche cardiovascolari, colpisce più di tutto per l’esaltazione della normalità. Rastelli è stato l’ideatore della classificazione del canale atrioventricolare e della cura di altre importanti cardiopatie congenite, quali il tronco arterioso comune e la trasposizione dei grandi vasi. Inoltre, il 30 settembre 2005 la Santa Sede ha concesso il nulla osta per l’avvio della causa di beatificazione di Giancarlo Rastelli. La figlia, Antonella Rastelli, approfondirà la figura di questo uomo con l’incontro dal titolo:” A cuore aperto, la vita e le lettere di Giancarlo Rastelli, MD, Pioniere della Cardiochirurgia” martedì 27 marzo alle ore 20.45, presso l’aula Cagnetto dell’Istituto di Anatomia Patologica.

Giancarlo Rastelli nasce a Pescara il 25 giugno 1933 da Vito Rastelli, giornalista e sindacalista, e Luisa Bianchi, maestra elementare. Nel 1951 si iscrive alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Parma: durante i primi due anni (1952-1953) inizia la sua attività come “interno” prima presso l’Istituto di Anatomia normale, successivamente (1954-1955) presso l’Istituto di Patologia Generale, dove si dedica allo studio di varie tematiche fra cui la tecnica manometrica di Warburg1. Durante il quinto e sesto anno di università (1956-1957), sotto la direzione del professor Bobbio, lavora alla sua tesi all’interno del Dipartimento Universitario di Chirurgia. Il 19 luglio 1957 si laurea con 110 e Lode con la tesi dal titolo «Changes in the Atpase Activity of the Myocardium during Deep Hypothermia», scelta come migliore dell’anno per il premio Lepetit.

Dal 1957 al 1961 lavora come assistente volontario presso il Dipartimento Universitario di Chirurgia diretto dal professor Antonio Bobbio, chirurgo toracico, dove poi rimane come assistente ordinari. Per l’affetto che i cittadini di Polesine Parmense nutrono nei suoi confronti, diviene il loro secondo medico. Gian infatti si prende cura di loro con estrema attenzione e sensibilità fin da prima di diventare medico, facendo addirittura diplomare alcuni barcaioli del Polesine. In università porta a termine numerosi studi sulla diagnostica delle patologie cardiopolmonari, in particolare tramite la tecnica del cateterismo con l’aiuto di guida radiografica e l’utilizzo di radioisotopi. È un periodo di profondo studio e di intense pubblicazioni scientifiche, le quali gli valgono una borsa di studio offerta dalla NATO (1961): Giancarlo poteva scegliere, come destinazione di studi per un anno, una clinica francese, tedesca o una americana. Sceglie la Mayo Clinic.

Il 7 settembre 1961 parte dunque per l’America per recarsi alla Mayo Clinic (Rochester, Minnesota) dove giunge il 1 ottobre. Trascorre quindi il periodo di fellowship concesso dalla borsa (1961-1962) nei laboratori di ricerca cardiovascolare diretti dal professor H.J.C. Swan. Il 27 marzo 1963 ottiene lo Standard Certificate della ECFMG2, ossia il riconoscimento della laurea italiana in medicina. Rimane alla Mayo Clinic come Research Assistant (1962-1964) e, dal 1 gennaio 1965, come Research Associate (1965-1968).

Di ritorno dal viaggio di nozze gli viene diagnosticato alla Mayo Clinic un linfoma di Hodgkin. Nonostante la malattia, nel 1968 diviene responsabile della ricerca in cardiochirurgia al Saint Mary’s Hospital (Mayo Clinic) di Rochester. Questi sono per lui anni di lavoro instancabile, diviso tra clinica, ricerca e scrittura di lavori scientifici per i quali riceve numerosi riconoscimenti. Come recita anche il suo curriculum (datato 5 aprile 1968), la sua attività consiste in una «ricerca a tempo pieno, per il 30% con il dottor R.B. Wallace nello studio informatico del monitoraggio e del trattamento post-operatorio di pazienti con patologie cardiache e per il 70% nella ricerca sperimentale cardiovascolare»3. Per Gian “far cessare la ricerca è far cessare la vita”: per questo motivo gli anni della malattia diventano gli anni più fruttuosi dal punto di vista scientifico.

Il Corso si terrà in Archivio Antico del Bo mercoledì 28 marzo, ore 15-19, e giovedì 29 marzo, ore 9-13. Martedì 27 alle ore 20.45, all’ex Istituto di Anatomia Patologica la Dott.ssa Antonella Rastelli ricorderà la figura del padre Giancarlo, pioniere della cardiochirurgia delle cardiopatie congenite presso la Mayo Clinic di Rochester, Minnesota, dal 1961 al 1970. Ingresso libero.

https://www.uncuoreunmondopadova.org/la-carita-al-malato-la-scienza/


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