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Martedì, 30 Aprile 2024
Cultura Battaglia Terme

Il Museo della navigazione di Battaglia in campo per salvare il trabacolo Concordia

L'antica imbarcazione arenata nella baia di Forte Marghera rischia ogni giorno di più di andare distrutta. All'appello per salvarlo e restaurarlo si aggiunge anche il museo padovano

Una storica imbarcazione per la pesca, tipica dell'alto Adriatico, che rischia di disgregarsi nelle acque della Laguna. É il trabacolo Concordia, che ora un nutrito gruppo di rappresentanti della vita politica e culturale veneziana e non solo lotta per far diventare un museo galleggiante. La speranza è che trovi la giusta valorizzazione nella sua casa naturale, Venezia, ma se così non dovesse essere il Museo della navigazione fluviale di Battaglia Terme è pronto ad accoglierlo. Recentemente lo scafo è infatti stato donato all'associazione Tvb che gestisce il museo.

Servono fondi

A muoversi a suo favore è Paolo Cuman, consigliere di municipalità di Venezia: «Si era parlato di un recupero ma finora non se ne è fatto nulla. Probabilmente è irrecuperabile per la navigazione, ma servirebbe un buon maestro d'ascia per rimetterlo in sesto e fondi per il recupero. Per sua bellezza e la sua storia, vederlo affondare lentamente è inaccettabile». Dismesso per la pesca da decenni, il trabacolo era stato prima alla Giudecca e poi al cantiere storico Casaril. Vi era approdato per il diretto interessamento del museo padovano per una prima sistemazione: «Ci siamo offerti di salvaguardarlo e grazie a Casaril siamo riusciti a intervenire chiudendo le falle principali - spiega Maurizio Ulliana - Resta da completare lo scafo e per esigenze del cantiere da circa una settimana è stato spostato a Forte Marghera. Necessita di altri interventi per costi che si aggirano attorno ai 10mila euro. Per questo stiamo cercando di coinvolgere il Comune di Venezia e il consigliere delegato alle tradizioni Giovanni Giusto con cui ci incontreremo fra una settimana per verificare se ci siano le condizioni per tornare a farlo navigare».

Il trabacolo Concordia arenato a Venezia potrebbe arrivare nel Padovano

La manifestazione

A mobilitarsi sono anche gli uomini di mare della Laguna, che il 23 febbraio dovrebbero radunarsi in barca davanti al trabacolo Concordia per sollecitare gli interventi. «Altri sei mesi senza e lo perdiamo - spiega il consigliere Maurizio Crovato - Lo avevo fatto visitare da alcuni esperti francesi, mi hanno dato poche rassicurazioni. Non potrà navigare ma si può salvare. Era stato suggerito di crearne uno uguale usando alcune parti dell'originale».

Battaglia, una possibile nuova casa?

«Se non dovesse trovare collocazione a Venezia, neppure in Arsenale a fianco delle altre storiche imbarcazioni tradizionali, vedremo di portarlo a Battaglia - continua Ulliana - ma il trasporto via acqua richiede che siano completati i lavori di rimozione delle grosse piante cadute in acqua nel tratto di fiume tra Bovolenta e Battaglia, dove il trabacolo deve passare. E questo richiederà qualche mese».

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