Economia

Giovedì 6 luglio sciopero della distribuzione carburanti Esso: stop dalle 7 alle 19.30

Mariano Peraro, presidente Faib Confesercenti: "Gravi discriminazioni per seguire il modello grossista"

Mariano Peraro, presidente Faib

Continua la mobilitazione dei Gestori Esso, contro l'operazione denominata Branded Wholesale ossia la cessione da parte della Esso italiana srl di impianti stradali di distribuzione carburanti alla società inglese "Intervias Group ltd", che avrà l'onere di gestire la rete mantenendo il marchio Esso con obblighi per i gestori di acquisto dei prodotti Esso con carattere di esclusività per alcuni primi anni e una minima riduzione per anni a venire; quella che la Faib Confesercenti definisce vendita a pacchetto “modello grossista”.

SCIOPERO. Tale operazione, considerata arbitraria ed illegittima, poiché realizzata senza aver coinvolto la categoria e le organizzazioni sindacali, coinvolge le Regioni Toscana, Umbria, Lazio, Abruzzo, Marche e Veneto. Pertanto è stato indetta in queste regioni una giornata di sciopero dei gestori per giovedì 6 luglio dalle 7 alle 19,30.

IL COMMENTO. "Si tratta di una grave discriminazione a danno di questi gestori che rimangono senza alcuna tutela", dichiara Mariano Peraro, presidente della Faib Confesercenti di Padova, "nelle mani di speculatori che operano impunemente sfruttando la superficialità di chi dovrebbe far rispettare le regole".

I MOTIVI. Tale vertenza è motivata dalle accertate e profonde difficoltà economiche che i gestori degli impianti Esso stanno subendo a seguito della cessione secondo il cosiddetto  "Modello Grossista", che ha già determinato in alcune Regioni italiane (tra cui il Veneto) significativi pregiudizi economici ai danni degli stessi gestori, cioè: precarietà del rapporto contrattuale, condizioni economiche ed operative che non garantiscono la minima sostenibilità delle attività esercitate, perdita irreversibile delle garanzie assicurate dalla contrattazione nazionale prevista per il settore della distribuzione carburanti.

LE RICHIESTE. "Senza un sistema di regole certe per i gestori e per l'utenza, a vincere sarà chi avrà meno scrupoli e non più capacità. Eppure", continua Peraro, "la legge obbligherebbe il Ministero dello Sviluppo Economico ad intervenire e la pubblica Amministrazione dovrebbe essere in grado di farle rispettare".


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