Economia

Centro commerciale, quanto vale la firma del sindaco di Abano?

Se lo chiede l’Ascom di Padova che, sul progettato nuovo centro commerciale, diffonde il testo sottoscritto dall’allora candidato sindaco Luca Claudio in occasione delle comunali del 2011

Quanto vale una firma del sindaco di Abano Terme, Luca Claudio? E’ la domanda che si sono posti all’Ascom Confcommercio impegnata, in questi giorni, a contrastare il progetto di nuovo centro commerciale che dovrebbe sorgere nel territorio aponense.

Una domanda che, come si usava dire un tempo, nasce spontanea alla luce della sottoscrizione, effettuata nel maggio del 2011, dall’allora candidato sindaco Claudio, del “decalogo per le prossime amministrative” che l’Ascom aveva sottoposto all’attenzione di quanti si proponevano per la guida del comune termale. Dieci punti tra i quali spiccava, oltre al “Piano del Commercio” e “Turismo e manifestazioni”, anche, se non soprattutto, la “Sostenibilità tra piccola e grande distribuzione”.

E qui ciò che, con entusiasmo, Claudio aveva sottoscritto, recita testualmente: “Stop alle grandi strutture di vendita non solo nel territorio comunale di Abano Terme ma anche nell’intero territorio provinciale e, più in generale, nell’intera regione. … ciò che chiede l’Ascom è un impegno a tutto tondo in grado di “condizionare” le scelte di politica economica e quindi in grado di mettere fine ad una proliferazione delle grandi strutture di vendita che rappresentano l’impedimento maggiore nei confronti della rivitalizzazione dei centri cittadini (veri “centri commerciali naturali”) che, a tale riguardo, necessitano anche di scelte importanti in materia di contenimento degli affitti e mantenimento della destinazione d’uso dei negozi”.

Delle due l’una: o la firma di Luca Claudio conta poco o il sindaco di Abano Terme è un “sindaco Pinocchio” pronto a rimangiarsi le promesse che, nel tentativo di coprire il suo comportamento non proprio cristallino, fa come la creatura di Collodi faceva con la Fata Turchina: le sparava grosse.

Compresa quella che vorrebbe l’Ascom silente fino ai giorni scorsi quando invece c’è un documento tanto ufficiale quanto può essere un ricorso al Tar del Veneto che, inequivocabilmente, fissa al 12 giugno 2002 l’opposizione dell’Associazione ad un progetto, quello del nuovo centro commerciale, che manca persino dell’indagine di tipo geologico. E nessun territorio, meglio della nostra provincia, sa quanto sia importante prevenire il dissesto…


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