Cronaca

Stop numero chiuso e test ingresso a Medicina: la conferma da Padova

Lo ha annunciato il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini, nel capoluogo euganeo, a margine di un incontro elettorale. La selezione verrebbe posticipata, secondo il modello francese, alla fine del primo anno

Stefania Giannini mercoledì a Padova mentre visita il castello Carrarese

Dopo averlo annunciato martedì, in una sorta di question time su Facebook, il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini ha confermato mercoledì a Padova, a margine di un incontro elettorale, la volontà di introdurre da luglio nuove regole per l'accesso all'università, in particolare attraverso l'eliminazione del numero chiuso e test d'ingresso alla facoltà di Medicina, per passare, ad esempio, ad un modello che si ispira a quello francese, dove la selezione viene posticipata alla fine del primo anno di studi universitari.

MODELLO ALTERNATIVO. "Quello dei test non ha dato finora prova di essere il migliore possibile - ha dichiarato il ministro nel capoluogo euganeo - Quindi i prossimi tre mesi saranno dedicati a studiare un modello alternativo. Ci stiamo ispirando a quello francese, collaudato da molti anni, con eventuali correttivi - ha aggiunto Giannini - Il mio messaggio agli studenti è: studiate. Perché sarà assai più difficile primeggiare e dimostrare di essere i più adatti a studiare medicina e a fare il medico".

COME FUNZIONA IN FRANCIA. "In Francia - spiega Skuola.net - sono previsti 2 concorsi, uno al primo semestre e uno al secondo semestre, veri e propri test composti di quiz a risposta multipla, corretti con sistemi informatici per evitare favoritismi e irregolarità. La differenza con i test di ingresso italiani è che questi test in itinere si basano sulle materie studiate durante l'anno. E se si va male? Se si cade sulla prova del primo semestre, le università francesi possono reindirizzare al massimo il 15% degli studenti verso altre facoltà. Ma se sono matricole, possono continuare sperando di passare il secondo test, alla fine del secondo semestre. Se invece sono ripetenti, devono accettare il re-indirizzamento e spostarsi di facoltà. Una volta effettuato il passaggio, in entrambi i casi non si potrà riprovare a iscriversi nelle facoltà di area sanitaria e medica. Ma non è finita qui. Anche se si riesce a superare il secondo esame di sbarramento, accedono al secondo anno solo coloro che rientrano tra i posti disponibili. Tutti gli esclusi possono scegliere di essere reindirizzati verso altre facoltà o ripetere il primo anno. Ma se verranno di nuovo bocciati, non potranno più re-iscriversi. L'esultanza degli oppositori al numero chiuso dovrà insomma fare i conti con un nuovo sistema che, se da una parte risolverà vecchi problemi, dall'altra potrebbe aprire nuove questioni, a cominciare - fa notare Skuola.net - dal sovraffollamento delle aule per i corsi del primo anno".

ZAIA: TEMPISMO ELETTORALE. “Peccato che si sia scelto il momento di votare per condividere con noi questa battaglia di equità - ha commentato il governatore del Veneto Luca Zaia, da sempre promotore dell'abolizione del numero chiuso e dei test d'ingresso - Il futuro dei nostri giovani, di quelli che saranno i medici di domani, e che, almeno per quel che ci riguarda, avranno la missione di mantenere e innalzare il livello scientifico e qualitativo della nostra sanità, va ben oltre il contingente momento elettorale e riguarda i prossimi decenni. Mi auguro che, passato il momento delle crocette sulla scheda elettorale, non torni in auge quello delle crocette su test d’ingresso umilianti, inutili, ridicoli nel contenuto e discriminanti negli effetti”.


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