Cronaca

Padova, cercava sul web files riconducibili alla causa jihadista: espulso

Il decreto è stato firmato dal ministro dell'Interno Alfano. In un post dell'uomo, tunisino residente a Padova, una frase in arabo legittimava la pratica degli attentati suicidi

"Altre due espulsioni sono state eseguite oggi (venerdì, ndr) con mio decreto, per motivi di prevenzione del terrorismo". A parlare è il ministro dell'Interno Angelino Alfano. I provvedimenti sono sono stati eseguiti nel pomeriggio nei confronti di un tunisino residente a Padova e titolare di permesso di soggiorno e di un albanese residente a Pozzo d'Adda (Milano).

A PADOVA. Il tunisino, con residenza a Padova, "durante un controllo era stato trovato in possesso di un coltello a serramanico. Dagli accertamenti - specifica Alfano - è stata  rilevata la sua tendenza a ricercare, sul web, files riconducibili alla causa jihadista. Un post, in particolare, recava una frase in arabo che legittima la pratica degli attentati suicidi".

A MILANO. Per quanto riguarda l'albanese rimpatriato, invece, "è stato accertato che faceva parte di un gruppo facebook di chiara connotazione antioccidentale, creato da un giovane estremista italo-marocchino, anch'egli attestato su posizioni marcatamente radicali. Negli ultimi tempi erano stati rilevati indicatori che facevano ritenere stesse maturando la decisione di unirsi alle milizie jihadiste dello Stato Islamico".

7 ESPULSIONI NEL 2016. Con queste, salgono a 7 le espulsioni per motivi di sicurezza dello Stato eseguite dall'inizio dell'anno, che vanno ad unirsi alle 66 del 2015. Per un totale di 73.


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