Cronaca

Tentata rapina a sala scommesse Due arresti alla Vilo play di Teolo

Colti in flagrante un 39enne padovano di Saonara e il complice trentino. Hanno fatto irruzione nel negozio nella notte tra mercoledì e giovedì a volto coperto e con due pistole a salve facendosi consegnare 3mila euro

Tentata rapina nella notte tra mercoledì e giovedì alla sala scommesse "Vilo play" di Bresseo di Teolo, nel Padovano. Due complici, Matteo B., rappresentante 55enne di Saonara, e Nunzio Z., giardiniere 39enne di Trento, entrambi incensurati, hanno fatto irruzione nel negozio di via Generale Carlo dalla Chiesa 2 intorno all'una e mezza di notte. A volto coperto e sotto la minaccia di due pistole, rivelatesi poi a salve ma prive del tappino rosso, si sono fatti consegnare un bottino da 3.035 euro oltre ad alcuni effetti personali della cassiera, l'unica presente in sala. Pedinati dai carabinieri di Trento, che tenevano d'occhio il 39enne da tempo, sono stati arrestati in flagranza di reato.

LE INDAGINI. I militari dell'arma trentina, in base agli elementi investigativi in loro possesso, avevano fiutato già da tre giorni la possibilità di un imminente colpo ad opera del 55enne. Mercoledì sera lo hanno così pedinato lungo la Valsugana fino all'arrivo a Saonara, davanti all'abitazione del complice. Da qui i due, a bordo dell'Opel Astra di proprietà del padovano, si sono diretti verso i colli. I carabinieri hanno continuato a seguirli fino a via dalla Chiesa dove i due hanno parcheggiato l'auto per poi scendere e fermarsi a bere qualcosa ad un chiosco. Poco dopo, con il volto coperto, il trentino con una parrucca e il padovano con un passamontagna, sono entrati nella sala scommesse per tentare il colpo.Una volta fuggiti e rientrati a bordo dell'auto sono stati bloccati dalle forze dell'ordine.

L'ARRESTO. I due, che sono ora rinchiusi nel carcere di Trento con l'accusa di rapina in concorso, sono stati dunque arrestati dai militari che, con la collaborazione dei colleghi padovani sono risaliti a un terzo complice. Se una delle due pistole scacciacani era infatti di proprietà del trentino, l'altra è risultata essere stata prestata al padovano da un amico comune ai due complici, un 33enne di Selvazzano - a casa del quale i malviventi avevano lasciato i propri documenti - denunciato a piede libero per favoreggiamento.


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