Cronaca

Solidarietà a famiglia di Merieme Incontro pubblico ad Arzergrande

Martedì sera, di fianco al municipio, un momento pubblico promosso dal Comune e dalle parrocchie locali di vicinanza ai familiari della 19enne che potrebbe essere stata reclutata dai terroristi dell'Is

Il municipio di Arzergrande

L'amministrazione comunale e le parrocchie di Arzergrande e Vallonga promuovono per martedì 28 luglio, alle 21 in piazza Don Luigi Segala, di fianco al municipio, un incontro pubblico aperto a tutta la cittadinanza per esprimere vicinanza e solidarietà alla famiglia di Merieme, la 19enne originaria del Marocco, studentessa dell’istituto tecnico De Nicola di Piove di Sacco, sparita da casa a metà luglio con un volo dall’aeroporto di Bologna per raggiungere la Siria e, si ipotizza, arruolarsi nelle milizie dell’Is. "Le nostre comunità accolgono volentieri e con rispetto il desiderio della famiglia di esprimere e condividere la propria posizione in questo momento particolarmente sofferto per la scomparsa della figlia Merieme", si legge nel volantino che promuove l'iniziativa.

AL MARE CON LE AMICHE E POI IL NULLA. A denunciare la scomparsa della ragazza ai carabinieri erano stati gli stessi genitori. Merieme aveva detto ai familiari che avrebbe trascorso una giornata al mare con le amiche, ma non era invece più rientrata a casa. Da qui l'avvio delle indagini del Ros euganeo e della Procura anti terrorismo di Venezia in quanto, via web, la 19enne era risultata attiva via Skype, Whatsapp e nei forum dedicati al pensiero islamico radicalizzato, ipotizzando un suo reclutamento come "foreign fighter".

IL GIALLO DEL BIGLIETTO A/R. Secondo quanto si è appreso, Merieme avrebbe acquistato in un'agenzia di viaggi di Piove di Sacco un biglietto di andata e ritorno per la Turchia. Dopo il suo arrivo in aeroporto a Istanbul, si perdono le sue tracce. La collaborazione con le autorità locali sarà fondamentale per gli inquirenti per ricostruire i successivi spostamenti della ragazza e capire se il biglietto di andata e ritorno rientrasse nel "piano" come una copertura per non destare sospetti sulla viaggiatrice o se quest'ultima sia stata costretta, contro la propria volontà, a non fare rientro a casa, visto che la data del ritorno era fissata dopo pochi giorni dal viaggio di andata.

L'APPELLO DEL PAPÀ. Il padre della 19enne, che non si dà pace della scomparsa della figlia, nonché sulle possibili preoccupanti motivazioni che starebbero emergendo all'origine, spera che si sia trattato solo di una fuga volontaria, lanciando un appello affinché torni presto a casa.


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