Cronaca

Sciopero studenti, corteo a Padova "Vogliamo città e scuola diverse" Manifestano anche i centri sociali

Venerdì, giovani delle superiori e universitari in piazza per "far capire al Comune e allo Stato che studenti sono la vera bellezza, non è possibile lasciare a se stesse aree della città e farla cadere nella criminalità"

Gli studenti in corteo in Prato della Valle a Padova (fonte Facebook Rete Studenti Medi Padova)

Centinaia di studenti degli istituti superiori e universitari sono scesi in piazza con la Rete degli Studenti Medi e Studenti Per - Udu a Padova, venerdì, in concomitanza con i coetanei di decine di altre città italiane, per uno sciopero che puntava a promuovere una grande "consultazione di movimento" contro la riforma renziana della scuola. A sfilare in città sono stati anche gli attivisti dei movimenti e dei centri sociali, contro le ordinanze per la sicurezza e il decoro urbano emesse dal sindaco Massimo Bitonci. I manifestanti hanno attaccato striscioni e cartelli sotto il palazzo della Prefettura. Tutto si è svolto pacificamente, senza tensioni con le forze di polizia.

GRANDE BELLEZZA. "La 'Grande Bellezza' siamo noi", recitava lo striscione principale del corteo dei giovani padovani per le vie e piazze del capoluogo, da piazza delle Erbe a Prato della Valle - con tanto di deviazione rispetto al percorso autorizzato "ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città" - facendo il verso al titolo del film premio Oscar del regista Paolo Sorrentino. "La 'Grande Bellezza' di questo paese sono la scuola e le università. Vogliamo una Padova diversa - hanno dichiarato dalla Rete degli Studenti Medi di Padova - sensibile alle reali esigenze degli studenti medi e universitari, a misura di studente e dei suoi bisogni. Vogliamo un sistema di servizi cittadini che veda una rivoluzione dal sistema di trasporto pubblico all'accesso alla cultura, che possa integrare i giovani nel mondo ma sia anche di inclusione per altre categorie sociali svantaggiate, come i pensionati e i disoccupati. Solo investendo politicamente e culturalmente nei giovani e nelle nostre idee si potrà rivoluzionare l'Università e il mondo che ci circonda".

AREE ABBANDONATE. "Non è possibile lasciare a se stesse aree della nostra città e farla cadere nella criminalità - hanno aggiunto - per far capire che rispettare le nostre scuole le nostre città significa rispettare e valorizzare gli studenti". L'appuntamento quindi è ai giardini dell'Arena alle 14.30 per dimostrare che "possiamo riappropiarci delle aree abbandonate della nostra città solo vivendole, non ha senso riempirle di altre forze dell'ordine".


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