Cronaca

Paolo e Arcobaleno, 25 anni di Cina in città: “Ormai ci sentiamo padovani”

Il ristorante Shanghai di via Marsala, attività quasi storica a Padova, ha raggiunto il quarto di secolo e i gestori hanno festeggiato la ricorrenza domenica assieme a tutta la cittadinanza, con spettacoli e rappresentazioni tradizionali

I gestori del ristorante Shanghai alla festa per l'anniversario (fonte: Facebook)

L’integrazione è possibile, anche tra due mondi apparentemente così lontani per tradizioni e cultura come quello italiano e quello cinese. Lo dimostra la storia di Paolo e Arcobaleno, che dal 1987 gestiscono il ristorante Shanghai di via Marsala, diventato ormai un punto di riferimento per le serate in città.

LA FESTA. Non hanno dovuto rinunciare alle loro origini per diventare – come ammette Arcobaleno – “un po’ cinesi e un po’ padovani”, anzi, hanno scelto di raccontare alla città il loro paese attraverso iniziative ed eventi – come il capodanno o la festa di primavera - che hanno saputo coinvolgere tante persone. Così hanno festeggiato, domenica scorsa, insieme a tutta la cittadinanza, i 25 anni trascorsi a Padova con un buffet seguito da una variopinta e suggestiva parata. Momento centrale dello spettacolo la tradizionale danza del leone e del drago, un rituale che ha il doppio significato di un grazie ad amici, clienti affezionati e alla città per il quarto di secolo appena trascorso, e di un augurio per un futuro altrettanto felice.

L’ESPERIENZA DI INTEGRAZIONE. Nati ad Hangzhou, la città cara a Marco Polo e rinomata per la produzione di riso e pesce, Paolo e Arcobaleno sono cresciuti con la cultura della cucina raffinata. Arrivati in Italia nel 1983, hanno lavorato l’uno come cuoco e l’altra come aiuto nel ristorante triestino dei genitori, per poi aprire, nel 1987, il locale di via Marsala. “Abbiamo voluto ringraziare i padovani per il sostegno e la fiducia che in questi bellissimi 25 anni ci hanno regalato grandi soddisfazioni– spiegano – in futuro speriamo di migliorare sempre per poter offrire sempre di più alla città”.


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