Cronaca

Casa a luci rosse: in manette la maitresse cinese di Correzzola

Favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Sono le pesanti accuse che pendono sul capo della 46enne arrestata mercoledì. L'appartamento, con sede a Sottomarina, è stato posto sotto sequestro

Non serve solo aprire un'attività, serve anche farsi pubblicità. Lo sanno bene i commercianti e lo sanno bene anche coloro che si prestano a giri non proprio legali. Per questo motivo i carabinieri della compagnia di Chioggia durante l'ultima settimana hanno stretto le maglie dei controlli in fatto di prostituzione cinese anche andando a scovare numeri e indirizzi attraverso la pubblicità che i vari "centri massaggi" si fanno su forum e portali internet. E, nel mirino dei militari, è finito anche un appartamento a luci rosse, gestito da una donna cinese residente a Correzzola, oggetto, giorno dopo giorno, di un discreto ma continuo viavai di persone. La "maitresse" si occupava di pagare il canone mensile del locale, con sede a Sottomarina, e di accogliere i clienti, mentre ad una seconda donna, sempre di origini cinesi, toccava la prestazione sessuale vera e propria.

L'ARRESTO. Z.J., una cittadina cinese di 46 anni residente nel Comune padovano, è finita in manette per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione dopo essere stata sorpresa dai carabinieri in borghese ad accogliere i clienti in un appartamento di viale Mediterraneo e a concordare la tariffa per la prestazione sessuale. Dopodiché l'invito a raggiungere la lucciola, una donna di 44 anni connazionale della sua sfruttatrice, che naturalmente si intascava i soldi. Era l'arrestata a prendere in affitto in maniera regolare l'appartamento, pagandolo con ogni probabilità con gli introiti derivanti dalla prostituzione. Per questo motivo è scattata l'accusa non solo di favoreggiamento, ma anche di sfruttamento. Nel controllo di mercoledì scorso i militari dell'Arma si sarebbero imbattuti in momenti "inequivocabili".


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