Cronaca

A processo per lo stupro di una 15enne in discoteca, una foto scagionerebbe l'ex pr

Clamorosa svolta nel processo che vede alla sbarra il 23enne di Loreggia Filippo Roncato, accusato di aver violentato una ragazza in un locale di Castelfranco nell'agosto 2015. Lo scatto, secondo un testimone, sarebbe successivo al presunto abuso

Il locale teatro dello stupro

Una foto potrebbe scagionare dall'infamante accusa di violenza sessuale su minore il 23enne padovano, imputato con l'amico Giulio Peschetola che deve rispondere di violenza privata nei confronti di un'amica della vittima. Questa almeno è la convinzione della difesa (gli avvocati Fabio Pavone e Manuela Turcato), che nell'ultima udienza del processo in corso a Treviso ha presentato lo scatto che li ritrarrebbe in atteggiamenti intimi.

La prova

Nessuna violenza dunque, ma un rapporto consenziente secondo i legali. La foto scattata quella notte dentro l'Eurobaita al Lago con una fotocamera professionale ritrae sullo sfondo un ragazzo e una ragazza che si abbracciano e un terzo giovane. Quest'ultimo, presente in aula, ha testimoniato che la coppietta erano Roncato e la vittima. Anche i tempi propenderebbero in favore della tesi difensiva: all'udienza era presente anche l'autore del frame, che ha confermato di averlo realizzato tra 15 e 30 minuti dopo il presunto stupro.

La perizia della difesa: nessuno shock per la vittima

Per avvalorare la tesi dell'innocenza di Roncato è stata presentata anche una controperizia dello psicologo Giuseppe Sartori, incaricato dalla difesa, che confuta la tesi del perito della famiglia della vittima (parte civile). Secondo quest'ultima analisi la ragazza, provata dalla violenza, avrebbe riportato un disturbo postraumatico da stress. La perizia di Sartori si basa invece sulle immagini riportate sui social network della giovane, che la ritrarrebbero nei giorni immediatamente successivi allo stupro sorridente e in compagnia, anche il locali notturni che in una reale vittima farebbero rivivere i momenti drammatici e verrebbero quindi evitati. Proprio su Facebook subito dopo l'accaduto nei confronti della ragazzina si era scatenata un'autentica gogna mediatica.

La vicenda

L'ultima udienza ha dunque sparigliato le carte e il processo entra nel vivo. La notte del 21 agosto 2015 Roncato, all'epoca ventenne, e la ragazza padovana di 15 anni si trovavano in compagnia nel locale di Castelfranco. A detta della vittima lui l'avrebbe convinta a seguirlo all'esterno in un luogo appartato dove avrebbe abusato di lei nonostante i suoi tentativi di respingerlo. Rientrata sconvolta, un'amica (anch'essa in aula) avrebbe tentato di soccorrerla ma Peschetola l'avrebbe trattenuta con la forza. Una volta a casa aveva confessato tutto ai genitori.

La condanna per un'altra violenza

Già ai domiciliari dopo il presunto stupro del 2015 e poi sottoposto all'obbligo di firma, Roncato sta scontando una condanna a due anni inflittagli nel maggio dello scorso anno da tribunale di Padova per una vicenda analoga. Il 13 luglio 2016 avrebbe infatti tentato di abusare sessualmente della sorella di un suo amico, all'epoca 16enne, mentre era nel loro salotto. Anche in quel caso l'imputato ha sempre sostenuto che la vittima fosse consenziente.


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