Cronaca

In 48 ore sono scesi 120 millimetri di pioggia. Cia: «Attenzione sì, danni no»

E' l'area della bassa padovana quella sotto la lente d'ingrandimento dal 10 maggio in poi. Non si segnalano particolari criticità ma le associazioni di categoria stanno monitorando l'evoluzione del meteo con attenzione

Alcuni campi nella bassa padovana sono finiti sott'acqua

Il fortunale che da tre giorni non sta dando tregua al padovano rischia di creare danni anche all'agricoltura. Al momento la situazione è tenuta sotto stretta osservazione e non sembrano esserci criticità. Fino a 130 millimetri di precipitazione negli ultimi due giorni nella Bassa Padovana tra il 10 e l'11 maggio. «Se consideriamo che fra febbraio e marzo sono caduti, in media, 55 millimetri di precipitazione – sottolinea Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) Padova – comprendiamo la portata degli ultimi fenomeni». Diversi i campi allagati, in particolare nell’area compresa fra Borgo Veneto, Castelbaldo e Masi. Fino a questo momento, però, non risultano particolari danni alle colture. Tuttavia, precisa il presidente di Cia Padova, Luca Trivellato, «la situazione va costantemente monitorata dato che le previsioni danno pioggia pure nei prossimi giorni». 

Temperature in picchiata

Vi è pure un’altra criticità, ovvero nella notte tra il 10 e l'11 maggio le temperature sono scese fino a 10 gradi, al di sotto della media del periodo. Di giorno, invece, le massime non superano i 16 gradi. «A lungo andare il brusco calo termico potrebbe stressare le colture – aggiunge – in generale, il settore del primario sta vivendo una costante emergenza. Gli imprenditori agricoli, dal canto loro, sono ormai come dei pronto soccorso, pronti ad intervenire al fine di salvare le nostre eccellenze da fenomeni avversi quali la siccità e le abbondanti precipitazioni». Il presidente Trivellato ha concluso: «I cambiamenti climatici sono pienamente in atto. Non è che piova di meno rispetto agli anni passati. Piuttosto, si alternano dei prolungati periodi di siccità a piogge intense. Col risultato che non sempre i terreni sono in grado di assorbire l’acqua che giunge in grande quantità in poco tempo».


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