Cronaca

Mappatore 2GIS fermato dai vigili perché… “sospetto”

Il fatto è accaduto in un comune della provincia di Padova, il cui sindaco è dovuto intervenire perché allertato dalla popolazione, che aveva segnalato uno sconosciuto intento a verificare con troppa attenzione strade ed edifici del centro abitato

Stava tranquillamente svolgendo il suo lavoro in strada quando è stato avvicinato dai vigili urbani per sapere cosa stesse facendo. Quando ha dichiarato di essere un “mappatore” è stato invitato a salire in auto per essere portato a dare spiegazioni. Il fatto è accaduto in un comune della provincia di Padova, il cui sindaco è dovuto intervenire perché allertato dalla popolazione, che aveva segnalato uno sconosciuto intento a verificare con troppa attenzione strade ed edifici del centro abitato.

Chi poteva avere tanto interesse per tutti quei particolari urbanistici? La risposta è stata tanto immediata quanto inaspettata: la 2GIS, multinazionale russa recentemente insediatasi anche nella provincia di Padova, allo scopo di realizzare un database delle aziende e dei negozi di tutto il territorio provinciale di Padova e Venezia per metterlo a disposizione gratuitamente su mappe digitali a privati e aziende.

2Gis – The City Expert è infatti un programma per cellulari e PC, disponibile gratuitamente, che permette di trovare in modo rapido e sicuro ciò che si cerca in città: negozi, aziende, studi professionali. Il programma è geolocalizzato su mappe 3D e costruito grazie all’opera certosina sul territorio dei mappatori e degli operatori del Contact Center aziendale. È infatti grazie al loro quotidiano lavoro che si possono ottenere informazioni aggiornate sulle aziende e gli edifici, non rilevabili solo da satellite.

“In realtà si è trattato di un equivoco subito chiarito non solo dal nostro mappatore ma direttamente dalla nostra azienda” ha dichiarato Michele Moro direttore marketing 2Gis. “Nonostante non siano necessarie autorizzazioni per effettuare i nostri rilevamenti, è nostra volontà agire in spirito di collaborazione con le istituzioni pubbliche locali. Siamo soliti avvisare in anticipo in forma scritta della presenza dei nostri mappatori sia i sindaci sia le autorità di pubblica sicurezza. Inoltre tutti i nostri collaboratori dispongono di un tesserino di riconoscimento. Contrariamente a quanto si possa pensare, il fatto ci ha colpito positivamente perché ci ha portato a constatare quanto la popolazione sia attenta a vigilare il proprio territorio e le autorità di polizia pronte a intervenire. Anche perché un fatto simile è la seconda volta che ci accade in pochi mesi. Ci siamo trovati infatti in piena sintonia con il Sindaco, con il quale ci siamo confrontati, concordando sull’opportunità di avvisare la popolazione della nostra attività, magari anche attraverso pubblici avvisi presso i Comuni o tramite informative ai giornali che sarà nostra cura trasmettere ogni volta che inizieremo a lavorare in un certo Comune. Nelle simpatiche promozioni commerciali talvolta arriviamo davanti agli edifici con una puntina gigante per indicare che siamo arrivati a mappare anche quella zona, ma non possiamo certo darla ai mappatori. Abbiamo realizzato uno strumento gratuito, continuamente aggiornato, dal quale attingere informazioni sicure e utili alla popolazione e alle aziende, ma per crearlo e tenerlo aggiornato abbiamo bisogno di svolgere costanti attività sul territorio”.

A questo punto non resta che spiegare cosa significhi “mappatore”. La parola è senza dubbio desueta, in quanto riferita ai cartografi che nell’Ottocento percorrevano strade e campi per redigere le prime carte geografiche dell’Italia. Paradossalmente è diventata attualissima. Infatti, se si vogliono redigere mappe supportate da informazioni sul territorio, come i punti di interesse, le foto da satellite non bastano. Per riportare sulla carta la forma degli edifici, la loro altezza, le aziende e le realtà commerciali presenti al loro interno è necessario recarsi a vedere personalmente e uno a uno, come facevano i mappatori di qualche tempo fa. Un investimento di risorse e personale ingente: nelle sole province di Padova e Venezia tale progetto sta già dando lavoro a oltre 60 persone.


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