Cronaca

La crisi ai tempi di... Giurisprudenza: arrivano nove proposte per rilanciare il corso di studi

A lanciarle sono gli Studenti per Udu: si va dal carico didattico alla ripartizione dei crediti

Giurisprudenza in crisi? Gli Studenti per Udu lanciano nove proposte per il miglioramento didattico del corso di studi.

CRITICITÀ

Il comunicato da loro diramato parla chiaro: "Le recenti uscite sulla stampa locale riguardanti le problematiche del corso di laurea magistrale a ciclo unico di Giurisprudenza dell’Università di Padova hanno messo a nudo una situazione difficile e conosciuta da ogni studente iscritto al nostro corso. Da anni la rappresentanza studentesca denuncia le criticità del corso e costruisce proposte per migliorarlo: come rappresentanti Studenti Per Udu Padova riteniamo sia opportuno rilanciare una visione alternativa del corso. A giugno scorso è stato approvato dal Consiglio di corso un aumento degli appelli ordinari d’esame da 6 a 7, adeguando lo stesso al numero minimo di appelli della maggior parte dei corsi giuridici degli altri atenei italiani. L’accoglimento di questa nostra storica rivendicazione - che ha trovato l’appoggio anche delle altre liste di rappresentanza presenti - è stato un notevole passo avanti dopo anni di immobilismo, ma non è sicuramente sufficiente a colmare le tante lacune organizzative e didattiche presenti. Il corpo docente ha proposto un nuovo assetto del Manifesto degli Studi approvato nell’ultimo Consiglio di corso di gennaio, spostando la collocazione di alcuni esami in ottica agevolativa e garantendo il riconoscimento degli esami internazionalistici svolti all’estero. Pur non essendo d’accordo su ogni decisione approvata, è innegabile che lo sforzo di migliorare il corso vi sia stato.

ALTO TASSO DI BOCCIATURE

Purtroppo, approfittando del notevole clamore degli articoli di giornale recentemente pubblicati, sentiamo il dovere di rimarcare fermamente che, quanto è stato fatto, non basta: i dati pubblicati che rilevano il numero di abbandoni, di fuori corso, di tasso di bocciatura, etc., sono veri: gli studenti lo sanno da tempo e da tempo chiedono un cambio di rotta nella gestione del corso e nell’innovazione didattica dello stesso. Lo chiedono già da prima che arrivasse lo “spauracchio” dei controlli dell’ANVUR e, noi, siamo convinti che i risultati migliorativi vadano raggiunti per rispetto degli oltre duemila studenti iscritti prima ancora che per il timore di una valutazione punitiva. Rilanciamo, dunque, le nostre proposte per il miglioramento didattico del corso, volendo ricordare che in questo contesto non ci sono solamente una docenza cresciuta in una cultura restia al cambiamento e una valutazione ministeriale che potrebbe far chiudere il corso per l’a.a. 2019-20 in caso in cui non soddisfi alcuni indicatori, ma in special modo vi è una popolazione studentesca che paga tasse salate, che è stufa di ricevere servizi inadeguati e una rappresentanza studentesca democraticamente eletta che,  forte di questa richiesta di cambiamento, da anni propone e si attiva volendo essere ascoltata di più.

LE PROPOSTE

Gli Studenti per Udu concludono così: "Ecco cosa (ri)proponiamo:

• inserimento di appelli straordinari fuori sessione riservati a studenti fuori corso, lavoratori o part-time, in modo da accelerare il tempo di laurea;

• estensione del bonus lode e del bonus Erasmus+ sul voto finale di laurea a tutti gli studenti, non solo a quelli immatricolati entro l’a.a. 2013/2014;

• creazione di un sistema di registrazione delle lezioni in podcast, accessibili ad ogni studente iscritto attraverso Uniweb o Moodle, utilizzando i fondi stanziati dall’ateneo per il miglioramento tecnologico delle aule “progetto aule smart”;

• rivedere il riparto dei crediti dell’intero Manifesto degli Studi dopo il controllo delle CEV (Anvur), perché prima non è possibile per legge;

• garantire e implementare le forme di tutorato didattico;

• stop all'abuso della modalità scritto-orale che impedisce una rapida progressione di carriera;

• seria riflessione sul metodo di valutazione di alcuni esami (che per correttezza non indichiamo), per i quali le statistiche di superamento indicano senza ombra di dubbio un metodo eccessivamente rigido;

• riparametrare il carico didattico secondo i CFU;

• omogeneizzare i programmi delle diverse canalizzazioni".


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