Cronaca

Indagine sullo stato del basso Brenta: gli aggiornamenti dal Comitato Brenta Sicuro

Riceviamo e pubblichiamo:

"Settanta chilometri rilevati, dodici Comuni che hanno condiviso, sottoscrivendola, l’indagine: Cadoneghe, Vigonza, Noventa Padovana, Codevigo, Ponte San Nicolò, Padova e Arzergrande nel Padovano, Campolongo Maggiore, Vigonovo, Fossò, Campongara e Stra nel Veneziano. Oltre 400mila persone rappresentate e sette i Comuni che hanno partecipato attivamente mettendo a disposizione l'opera delle rispettive Protezioni Civili: Cadoneghe, Vigonza, Noventa Padovana, Codevigo, Campolongo, Vigonovo, Fossò.

Si tratta di una forte mobilitazione in nome della sicurezza dei territori a rischio idraulico, partita dal Comune di Campolongo Maggiore che, insieme al Comitato Intecomunale Brenta Sicuro, ha promosso l’iniziativa e che ha visto giovedì 26 ottobre l’ unanime condivisione anche da parte del consiglio comunale di Arzergrande.

L’indagine, svoltasi in primavera nel territorio del basso corso del fiume Brenta, da Cadoneghe a Codevigo, ha rilevato con fotografie e geolocalizzazioni le criticità arginali rappresentate da frane (oltre duecento) e alberi (oltre centoquaranta) già caduti nel fiume o in procinto di farlo. Risultanze di certo preoccupanti e che meritano un approfondimento che, in realtà, la Regione aveva già affrontato nel 2014 con risultati estremamente allarmanti sulla tenuta delle arginature.

Ora i risultati passano all’Autorità di Bacino Alpi Orientali (organo tecnico che sottintende ai programmi di manutenzione), all’Ufficio Suolo della regione Veneto (che esegue le manutenzioni) e soprattutto all’Assessorato all’Ambiente (organo politico che decide in merito alle manutenzioni). Cediamo che i cittadini abbiano il diritto di vivere sereni sul territorio solcato da fiumi di grande portata qual’è il Brenta".

Comitato Intecomunale Brenta Sicuro


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