Cronaca

Incidenti stradali, Padova seconda provincia: 2.952 nel 2016 con 66 morti e 3.953 feriti

I dati sono stati presentati giovedì nella città del Santo per iniziativa dell’Aci. Luigino Baldan(AC di Padova):“Dobbiamo debellare la piaga degli incidenti"

Sono 1.250.000 le persone che, ogni anno, nel mondo, perdono la vita a causa di un incidente stradale e 50 milioni sono i feriti. In Italia, secondo i dati Aci-Istat, nel 2016 i morti sono stati 3.283 (9 al giorno, in media), i feriti 249.175, di cui 17mila gravi: 46 ogni giorno. Un costo morale incalcolabile e un costo sociale che l’Aci stima in 17.5 miliardi di euro, pari al1.1% Pil. È questa la fotografia che emerge dai dati di Aci-Istat sull’incidentalità stradale presentati giovedì a Padova per iniziativa dell’Automobile Club.

PADOVA SECONDA PROVINCIA.

Per quanto riguarda il Veneto nel 2016 Verona è stata la provincia con il maggior numero di incidenti (3.010 con 78 morti e 3.970 feriti), seguita da Padova (2.952 incidenti con 66 morti e 3.953 feriti), Venezia (2.451 incidenti con 56 morti e 3.412 feriti), Treviso (2.287 incidenti con 64 morti e 3.232 feriti), Vicenza (2.247 incidenti con 50 morti e 3.033 feriti), Rovigo (606 incidenti con 19 morti e 877 feriti) e Belluno (451 incidenti con 11 morti e 665 feriti).

OBIETTIVO 2020.

Il presidente dell’Aci di Padova Luigino Baldan ha sottolineato che l’obiettivo posto dall’Onu è di dimezzare entro il 2020 il numero dei morti e feriti gravi rispetto ai valori del 2010. La tendenza attuale è quella giusta ma bisogna migliorare le strade, rendere i veicoli più sicuri e correggere con l’educazione degli automobilisti i quattro comportamenti che sono le maggiori cause di incidenti (quasi l’85%): il mancato rispetto dei segnali, la guida distratta, la velocità troppo elevata e il mancato rispetto della distanza di sicurezza.  

TEMA DI CIVILTÀ.

Commentando il trend del Veneto, l’assessore regionale Roberto Marcato ha detto che quello dell’incidentalità è un tema di civiltà e rappresenta un obbligo morale per le istituzioni cercare di raggiungere l’obiettivo di ridurre gli incidenti in maniera significativa. L’assessore ha ricordato che di recente la Regione ha investito a favore dei comuni 16 milioni di euro per la sicurezza stradale, tenendo conto delle strade con maggiore mortalità. “Uno sforzo finanziario importante – ha aggiunto – viste le condizioni sempre più asfittiche delle risorse regionali. Il Veneto è peraltro disponibile a sostenere, anche nei confronti del Parlamento, le proposte per ridurre gli incidenti: questa è una battaglia di civiltà. Un forte abbraccio va alle associazioni dei familiari delle vittime, che hanno vissuto questi drammi”.

ANZIANI AL VOLANTE.

Di fronte ai recenti casi di cronaca con tragici incidenti che vedono protagonisti gli anziani al volante - il numero dei conducenti morti o feriti over65 rispetto al totale degli incidenti in Italia è salito dall’8,1% del 2010 all’11% del 2016 - risulta ancora più evidente l’importanza dei sistemi di guida assistita (dispositivi di frenata automatica, sistemi di mantenimento della traiettoria, ecc.) per la sicurezza degli spostamenti degli anziani, ovviamente in abbinamento a rigorosi controlli periodici che garantiscano l’idoneo stato psicofisico dei conducenti. Non sarebbe infatti giusto vietare tout court la guida agli anziani, limitando pesantemente la loro libertà ed autonomia.

FORMAZIONE CONTINUA.

Tutti i conducenti dovrebbero seguire un percorso di formazione continua per aggiornarsi sulle più corrette tecniche di guida, imparando a sfruttare al meglio i più moderni sistemi di sicurezza attiva e passiva di cui sono dotate le nostre automobili: in una frenata di emergenza, anche il più datato Abs richiede una serie di manovre diverse rispetto a un veicolo che ne è sprovvisto. I corsi di guida sicura proposti dall’Aci nei centri di avanguardia come quelli di Vallelunga vicino Roma e Lainate alle porte di Milano – il cui know how è replicabile sul territorio – dovrebbero essere obbligatori per tutti i neopatentati: con una simile misura l’Austria ha ridotto di oltre il 33% l’incidentalità giovanile. Oltre alla formazione serve anche una maggiore responsabilizzazione dei conducenti. Aci è impegnato da sempre nella sensibilizzazione sui valori della sicurezza stradale:l’ultima campagna #mollastotelefono e #guardalastrada di ACI ha raggiunto con efficacia milioni di italiani, allertandoli sui pericoli della distrazione al volante che è la prima causa di incidente. Le infrastrutture stradali devono infine essere al centro di un continuo programma di ammodernamento che non deve esaurirsi nella sola attività di manutenzione, troppo spesso inadeguata soprattutto nei centri urbani dove si concentra la maggior parte degli incidenti.


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