Cronaca

Emergenza rifiuti a Roma, smaltiti a Padova? Conte: "Supertassiamoli"

La richiesta di conferimento sarebbe già stata inoltrata dalla capitale ad Hera che gestisce l'inceneritore di San Lazzaro. L'assessore regionale all'Ambiente risponde picche ma, in caso sia inevitabile, pensa a un "dazio" per compensare gli aumenti locali della Tares

Il termovalorizzatore di San Lazzaro a Padova

I rifiuti che Roma, da giovedì, non sarà più in grado di smaltire autonomamente, potrebbero prendere la via dell'inceneritore di San Lazzaro a Padova?

L'EMERGENZA ROMANA E L'IPOTESI PADOVANA. È questa una delle possibilità che si prospettano con la scadenza della proroga che fino ad ora ha consentito il conferimento di rifiuti non trattati (1.200 tonnellate al giorno) nella discarica romana di Malagrotta. Pratica contro cui la Commissione europea ha aperto una procedura di infrazione e ha deferito lo Stato italiano davanti alla Corte di giustizia per violazione del divieto di smaltire in discarica rifiuti non trattati. La richiesta di conferimento sarebbe già stata inoltrata dalla capitale ad Hera che gestisce l'impianto padovano così come verso altre aziende che gestiscono termovalorizzatori in altre regioni d'Italia. L'obiettivo? Scongiurare che a Roma le immondizie restino per strada.

IL NO E LA SUPERTASSA DI CONTE. L'assessore della Regione Veneto all'Ambiente Maurizio Conte, però, risponde picche e, nel caso il conferimento a Padova risultasse inevitabile, pensa a un "dazio" per compensare gli aumenti locali della Tares. "Il mio no a qualsiasi ipotesi di arrivo a Padova dei rifiuti di Roma è netto - spiega Conte - In ogni caso, se si dovesse rendere necessario, proporrò una supertassa per questo tipo di conferimenti, cercando di compensare l'aumento ingiusto e ingiustificato che con la Tares i cittadini veneti saranno costretti a pagare anche in questo settore che ci vede ai primi posti in Italia per la raccolta differenziata".


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