Cronaca

Reinserimento dei detenuti: a Roma la realtà patavina insegna

Il secondo incontro tra il Dipartimento amministrazione penitenziaria del Ministero della Giustizia e l'Associazione nazionale comuni italiani svoltosi nella capitale ha fatto brillare Padova sul piano dei reinserimenti lavorativi per i carcerati

Reinserimento lavorativo dei detenuti. È stata questa la finalità del secondo incontro del Comitato di gestione del protocollo tra Anci (Associazione nazionale comuni italiani) e Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria del Ministero della Giustizia) avvenuto nella sede di Roma. Un'occasione per mettere a frutto le esperienze già avviate e per definire un piano che da qui a giugno sarà in grado di coinvolgere i primi 50 Comuni nei progetti di reinserimento.

PADOVA FA SCUOLA. Il piano padovano nella forma della convenzione tra il Comune e il carcere Due palazzi in piccoli lavori di manutenzione eseguiti dai detenuti ha riscosso successo, stando a quanto dichiarato dal sindaco patavino Flavio Zanonato nonché delegato Anci alla Sicurezza urbana . "Molto apprezzato soprattutto dai detenuti - ha commentato lo stesso sindaco di Padova - i quali hanno ben accolto l'idea di lavorare fuori dalle mura carcerarie". Nonostante questo però persistono problemi di tipo procedurale e burocratico che potrebbero limitare i Comuni nell'adesione totale al progetto: uno fra tutti, il blocco delle assunzioni imposto agli Enti locali dal patto di stabilità.

LA CONVENZIONE TRA IL COMUNE E IL CARCERE DUE PALAZZI

LINEE GUIDA. Necessario quindi, durante l'incontro, tracciare un sentiero di riferimento. A tal fine, il Comitato ha stilato una serie di linee guida per i Comuni e un modello standard di adesione, che serviranno a guidare le amministrazioni nelle procedure. Al contempo, inoltre, le disponibilità dei 50 Comuni nel presentare progetti di adesione al protocollo sono state già registrate dall'Anci.


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