Cronaca

Il lavoro delle donne in agricoltura: domenica centinaia di persone a Este

Decine di persone si sono riversate nel salotto buono della città per fare acquisti di eccellenze del territorio, fra le quali vino, formaggi, farine macinate a pietra

Colori, profumi, tipicità locali e tanta gente domenica all’evento: «L’evoluzione del lavoro delle donne in agricolturache» si è tenuto in piazza Matteotti a Este. La manifestazione - organizzata da Cia Padova e associazione Donne in campo in collaborazione con il Comune di Este – ha avuto un successo oltre ogni più rosea aspettativa, complice pure la bella giornata di sole.

Salotto buono

Decine di persone si sono riversate nel salotto buono della città per fare acquisti di eccellenze del territorio, fra le quali vino, formaggi, farine macinate a pietra, miele, lavanda, zafferano, piante e piantine, frutta e ortaggi. «Siamo radicate nelle nostre tradizioni, con uno sguardo rivolto al futuro – ha detto la presidente di Donne in campo, Milena Prando – Desideriamo offrire prodotti genuini, sani e di qualità». Il presidente di Cia Padova, Roberto Betto, ha invece ricordato la centralità della figura della donna nel settore primario: «Hanno idee innovative e una visione di ampio respiro. Siamo convinti che rappresentino un traino per la filiera, a maggior ragione in questo periodo post-lockdown”. “L’imprenditoria femminile in agricoltura rappresenta una base su cui fondare la ripartenza. In linea generale, siamo chiamati a dare ascolto alle esigenze dei consumatori; non solo lavoriamo la terra, ma svolgiamo un compito di inclusione sociale». Focus anche sul bonus “Donna in campo”, previsto nella legge di bilancio 2020-2022: in agenda, a livello nazionale, un fondo rotativo da 15 milioni di euro per garantire mutui a tasso zero, fino a 300 mila euro, alle imprenditrici agricole o a quelle che lo vorranno diventare. «Un’opportunità per chi ha il coraggio di scommettere ancora sul lavoro nei campi – ha aggiunto Prando – In ogni caso, chiediamo ulteriori aiuti all’intero comparto. Ad esempio, il nuovo Psr, Programma di sviluppo rurale, potrebbe dare un punteggio in più alle aziende condotte proprio dalle donne. La buona volontà da parte nostra non basta, servono adeguati finanziamenti da parte degli enti competenti».


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