Cronaca

Biscotto della città di Padova, vince Antenore: un mix di caffè, menta, mandorla e grappa

Raffigura la forma di uno simboli più importanti del capoluogo euganeo: Prato della Valle. Vince tra tutti con 475 preferenze, secondo classificato “Bisgiotto” e terzo il “Bronsa Cuerta”

Una pioggia di voti (esattamente 1819 votanti in tutto) ha decretato il vincitore tra le sette proposte in lizza a contendersi il titolo di biscotto della città di Padova. Vince tra tutti con 475 preferenze il biscotto Antenore che nasce come biscotto dedicato alla città; raffigura la forma di uno simboli più importanti di Padova ovvero Prato della Valle. I giochi di sapore di questo biscotto permettono la conoscenza delle tradizioni padovane attraverso i sensi. Il biscotto è suddiviso in quattro parti (gusti) ognuna delle quali racchiude sapori differenti ispirati alle tradizioni culinarie padovane: caffè, menta, mandorla e grappa.

IL PODIO.

Secondo classificato “Bisgiotto” con 332 voti mentre il terzo biscotto acclamato dai padovani quale rappresentativo della città è il “Bronsa Cuerta” con 274 voti. Dal 14 dicembre fino alle 17 di sabto 23 dicembre, orario dello spoglio finale dei voti e relativa assegnazione del titolo di vincitore, in piazza Cavour il pubblico poteva infatti votare uno tra i sette progetti di food design firmato Galileo Visionary District nella cornice di Padova Food Festival. Per la creazione di questo biscotto - un prodotto artigianale che racchiude l'espressione creativa e innovativa del design unendo la qualità delle materie prime a una riflessione sui tanti aspetti identitari e caratterizzanti la città patavina - il Sid, primo istituto del Nordest di alta formazione di design, è stato supportato da Lucca Cantarin della pasticceria Marisa di Arsego, Padova, medaglia di bronzo ai Mondiali di Pasticceria.

GRANDE AFFLUENZA.

“L'affluenza del voto è stata straordinaria, la città ha votato con grande partecipazione - commenta Emiliano Fabris, amministratore Delegato di Galileo Visionary District - Questo ci dimostra come la caratterizzazione del prodotto e i processi di comunicazione che lo contraddistinguono siano fenomeni da tenere sempre più in considerazione nei processi produttivi”.


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