Cronaca

Spaccate: in manette un padovano. Lo incastrano le impronte sulla scena del furto

Dopo 24 ore di ricerche i carabinieri sono riusciti ad arrestare il colpevole, è stato trovato con un piede di porco e l'abbigliamento utilizzati anche in altri colpi

Gli arnesi e gli abiti usati dal fermato presentati dai carabinieri in coferenza stampa

Lo cercavano e lo hanno scovato: oltre alle impronte digitali che lo inchiodano alla spaccata di domenica, in casa aveva i vestiti indossati durante altri due colpi.

Chi è

É durata meno di 24 ore dall'ultimo furto accertato la fuga di un altro autore delle spaccate che hanno messo a ferro e fuoco il centro storico negli ultimi mesi. Lo hanno catturato i carabinieri del Nucleo investigativo e del Radiomobile dopo una caccia serrata, cominciata con il furto al bar Al Vescovado tra sabato e domenica. Luca Smania, 51enne padovano senza fissa dimora, ha un lungo elenco di precedenti alle spalle.

Prove schiaccianti

Sulla scena del furto i militari hanno repertato alcune impronte digitali poi inviate alla Sezione investigazioni scientifiche di Verona. In poche ore è arrivata la conferma: le tracce appartenevano all'uomo già schedato. Volto noto alle forze dell'ordine, si sono subito messi sulle sue tracce. Lo hanno scovato alle 4 di mattina in via Marsala, davanti al locale Pani sottoponendolo al fermo come indiziato per il colpo di via Vescovado.

In casa gli indizi che lo inchiodano

La svolta è arrivata con la perquisizione in casa di una sorella che spesso lo ospitava. Nella stanza del 51enne c'erano un piede di porco, altri arnesi da effrazione e una bicicletta. Ma soprattutto c'erano i vestiti, identici a quelli ripresi dalle telecamere addosso all'uomo ritenuto l'autore dei colpi al bar Baessato e alla Panetteria Carlotta, commessi a distanza di un mese il 2 settembre e 2 ottobre. Sale dunque a tre il numero di furti per i quali l'uomo è indagato. Fermato con l'accusa di furto aggravato e continuato, il pubblico ministero Sergio Dini ha firmato l'ordinanza di custodia in carcere, dove Smania resterà a disposizione dell'autorità giudiziaria.

Due indiziati per lo stesso furto

Resta il dubbio sull'autore del colpo alla Panetteria Carlotta di via Zabarella: inizialmente sembrava fosse il tunisino Amor Torch arrestato lunedì scorso e accusato di quattro spaccate, ora i sospetti si concentrano invece su Smania. Il dna salivare dello straniero è sotto analisi da parte della scientifica, che comparandolo con quello trovato all'interno del bar potrà dara la risposta definitiva.

Le indagini non si fermano

Dopo l'arresto di T.A.B.L. la scorsa settimana, tunisino accusato di quattro spaccate, l'arresto del 51enne italiano infligge un altro duro colpo ai criminali che hanno gettato nel panico i commercianti. La caccia però non è finita: si ritiene vi siano altri responsabili. In particolare le indagini si concentrano su sei soggetti, i cui campioni biologici sono stati inviati al Ris di Parma per la comparazione con le tracce raccolte sulle scene del crimine.

Controlli serrati

Il comandante provinciale, colonnello Oreste Liporace tira le somme: «É stata un'indagine articolata, che ha unito le investigazioni tradizionali e di prevenzione con le tecniche scientifiche». Fondamentale il controllo di asili e ricoveri notturni, dove spesso i piccoli delinquenti senza fissa dimora trovano rifugio per la notte: «Monitoriamo le presenze teniamo sotto controllo chi frequenta la città durante le ore notturne» aggiunge.


Si parla di