Cronaca

Acqua a “Pfas Zero” anche nel Padovano: gli sforzi fatti e i risultati raggiunti

L’acqua a “Pfas Zero”, senza la presenza di sostanze perfluoroalchiliche, è oggi una realtà anche per tutti i Comuni gestiti da Centro Veneto Servizi. I comuni interessati

L’acqua a “Pfas Zero”, senza la presenza di sostanze perfluoroalchiliche, è oggi una realtà anche per tutti i Comuni gestiti da Centro Veneto Servizi. Un risultato importantissimo, frutto dello sforzo congiunto dei gestori idrici, Regione Veneto e Arpav, a cui si aggiunge la possibilità per i cittadini dei Comuni dell’area rossa di consultare ogni giorno le analisi dell’acqua relative alla presenza di  PFAS, collegandosi al nuovo sito www.analisipfas.it online da oggi, in cui Arpav pubblicherà quotidianamente i risultati delle analisi.

GRANDE RISULTATO


“Oggi festeggiamo un grande risultato, l’azzeramento delle perfluoroalchiliche nell’acqua erogata” è il commento di Piergiorgio Cortelazzo, Presidente di Centro Veneto Servizi. “È il frutto di un bel lavoro corale, che ci ha visti attivi da subito sia nella gestione dell’emergenza, sia nella risoluzione della problematica a medio termine e ci vedrà ancora continuare il lavoro previsto dalla pianificazione di lungo periodo, per arrivare a una soluzione progettuale definitiva con il cambio delle fonti di approvvigionamento. Il traguardo raggiunto oggi è una grande soddisfazione per CVS, ci premia di anni di impegno in cui abbiamo avuto accanto Arpav, Ulss, la Regione e tanti Sindaci che ci hanno aiutato a rendere trasparente il nostro lavoro, dando ai cittadini un'informazione chiara, seria e non di pancia”.

LIVELLO ZERO


La maggiore frequenza nella sostituzione dei filtri ha consentito il raggiungimento del livello “zero” e permetterà di mantenersi sempre entro i rigorosi nuovi limiti fissati dalla Regione Veneto. La filtrazione a carboni attivi rimane allo stato attuale la migliore tecnica disponibile per
l’abbattimento delle perfluoroalchiliche. Il raggiungimento dell’obiettivo “Pfas Zero” è stato possibile, per Montagnana, Alonte, Asigliano Veneto e Poiana Maggiore, grazie a un incremento della rotazione dei filtri presso la centrale di Madonna di Lonigo, gestita da Acque Veronesi. Analoghi interventi di sostituzione dei sistemi di filtrazione a carboni attivi sono stati effettuati da CVS per i pozzi che gestisce direttamente, ovvero il Pozzo S. Antonio e la derivazione presso l’ex pozzo Almisano, che riforniscono il Comune di Sarego. Per quest’ultimo punto, CVS aveva già sostituito il nuovo filtro nel mese di settembre, in via prudenziale, ancora prima che fossero decretati i nuovi limiti da parte della Regione Veneto e anche se i valori di ingresso erano già inferiori ai limiti di legge. Già dallo scorso mese di settembre, inoltre, i Comuni di Urbana e Megliadino San Fidenzio sono serviti in via permanente da acqua completamente priva di PFAS, grazie alle manovre sulla rete effettuate dai tecnici di CVS.

PROGETTI FUTURI

Per la risoluzione definitiva della problematica PFAS, si continua a lavorare al progetto per un nuovo collegamento tra Casale di Scodosia e Montagnana, oltre che di un nuovo serbatoio, in modo da fornire a Montagnana l’acqua proveniente dall’Adige (estraneo alla contaminazione PFAS), dalla centrale di potabilizzazione di Piacenza d’Adige. A seguire, come previsto dal “Progetto di fattibilità tecnico economica” redatto da CVS e recepito anche da Veneto Acque S.p.A., è prevista la realizzazione di un nuovo collegamento che prolunghi la condotta che attualmente arriva a Ponso, per sfruttare gli attuali esuberi di produzione notturna della fonte di Camazzole e rifornire il nuovo serbatoio di Montagnana, in grado di alimentare, con acqua diversa dalle fonti di Almisano, la parte sud-orientale dell’attuale bacino d’utenza contaminato da PFAS.


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