Attualità

Supporto psicologico da Covid: arriva da Padova l'App Sygmund

L’app Sygmund, ideata da Alessandro De Carlo, psicologo e docente all’Università di Padova, permette a chiunque di collegarsi e trovare uno psicologo con cui confrontarsi in videochiamata, in qualunque momento e da qualunque luogo

L’ultima rilevazione sullo stress degli italiani, di inizio novembre, condotta dall’Istituto Piepoli ci da un indice di 62 su 100, lo stesso livello di marzo. Il 41% delle persone evidenzia un livello di stress tra 80 e 100 su 100. Un altro sondaggio, condotto dall’Eurodap (Associazione Europea per il Disturbo da Attacchi di Panico), evidenzia che per gli intervistati, le emozioni dominanti continuano a essere nervosismo ed agitazione. Alessandro De Carlo, psicologo e docente all’Università di Padova, durante il primo lockdown ha lavorato nell’ospedale Covid di Schiavonia, a pochissimi chilometri di distanza dal primo focolaio di Vo’, trattando ansia e stress di medici, infermieri e operatori sanitari con la realtà virtuale. Un’esperienza innovativa a livello mondiale, i cui risultati sono stati sorprendenti, con un calo importante dei livelli di ansia su tutti i soggetti trattati.

UniPd

Ora, con il supporto di un gruppo di accademici di tre università italiane, tra cui Padova, ha lanciato l’app Sygmund, dove chiunque può collegarsi e trovare uno psicologo con cui confrontarsi in videochiamata, in qualunque momento e da qualunque luogo. Online ci sono già decine di professionisti che hanno aderito al progetto. «Ansia e stress sono diretta conseguenza dell’incertezza – afferma Alessandro De Carlo – la pandemia ha tolto certezze fondamentali e questo porta la gran parte delle persone a sentirsi smarrite. E’ importante però sottolineare che non si tratta di patologia ma di una fisiologica, “normale” reazione a una situazione straordinaria. Ma è importante affrontarla subito per non peggiorare la situazione e per tutelare la salute. Il supporto psicologico può fare molto in questi casi: non si tratta di interventi che fanno sparire il problema a monte, ovviamente, ma lo rendono più interpretabile e gestibile. Inoltre è fondamentale intervenire per ridurre le conseguenze psicologiche di questo periodo a medio e lungo termine, che rischiano di essere un peso per il paese e la società, oltre ovviamente che per la salute dei singoli, negli anni a venire».

Piattaforma

«L’idea della piattaforma è nata prima della pandemia, ma ci siamo trovati a dover affrontare questa emergenza. I dati più significativi nel primo periodo di attività arrivano dalle regioni maggiormente colpite dal virus. In Lombardia, per esempio, le richieste di supporto relative allo stress legato alle "normali" pressioni sul lavoro, alle criticità legate alle dipendenze, alle difficoltà sociali, problemi che durante i periodi di normalità sono i più trattati e affrontati, sono estremamente diminuite, salvo un piccolo ritorno durante l’estate, quando la tensione Coronavirus si è allentata. Ora per oltre il 90% dei casi riceviamo richieste d’aiuto legate alla nuova fase emergenziale». La app è scaricabile su tutti i telefoni, non prevede alcun tipo di tracciamento per mantenere la privacy di chi la utilizza e tutti gli psicologi operanti al suo interno sono tenuti per legge al segreto professionale, Con un clic ci si collega e si può parlare subito con uno psicologo.


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