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Raduzzi: «Lesa l'immagine dela sanità, Mantoan si dimetta subito»

Il deputato di Alternativa e membro della commissione bilancio alla Camera riporta l’attenzione su quanto accadde nel 2016 a Cesare Tiveron, il 71 enne che perse la vita a causa dello scontro con l’auto che trasportava l'ex direttore Generale della Sanità Veneta

Raphael Raduzzi

L’onorevole Raduzzi si scaglia contro il direttore di Aifa, agenzia nazionale del farmaco, dopo le rilevazioni della ultime ore riguardanti rapporti trattenuti tra Domenico Mantoan e un colonnello dei Servizi. «Un'indagine che svela retroscena sempre più inquietanti» commenta il deputato di Alternativa e membro della commissione bilancio alla Camera, Raphael Raduzzi, che riporta l’attenzione su quanto accadde nel 2016 a Cesare Tiveron, il 71 enne che perse la vita a causa dello scontro con l’auto che trasportava Domenico Mantoan, all’epoca Direttore Generale della Sanità Veneta. «Una vicenda che aveva già portato a processo l’ex direttore dell’Unità operativa di Medicina Legale per un sospetto inquinamento delle prove e di test manipolati e che oggi, torna sulla figura di  Domenico Mantoan, ipotizzando il coinvolgimento di un pezzo grosso dei servizi segreti che gli avrebbe rivelato dell'indagine in corso» prosegue Raduzzi, che non usa mezzi termini, facendo riferimento al caso dell’uomo travolto da un’auto blu dove viaggiava proprio Mantoan. Sembrerebbe però che in quegli incontri tra il dirigente e un colonello dei servizi non lo avrebbe informato su quel procedimento ma su un’altra indagine in corso, che riguardava Azienda Zero. «L'inchiesta su Mantoan, che sta nuovamente ai vertici della sanità nazionale, lede fortemente l’immagine dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali che oggi dirige, per questo motivo Mantoan dovrebbe dimettersi immediatamente. Sono troppi - conclude Raduzzi - gli elementi sospetti in questa vicenda e mi auguro che la Procura arrivi presto ad una conclusione e che si dia giustizia al povero Tiveron punendo tutti i responsabili di una morte che solo grazie alla tenacia della famiglia del defunto si è salvata dall'archiviazione».


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