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"Non parcheggiare qui!": parte da Padova la campagna di sensibilizzazione pro non vedenti

Stampati mille cartellini plastificati con un taglio laterale sull'occhiello superiore che consente di essere facilmente appeso ai manubri di cicli e motocicli parcheggiati pericolosamente, in modo da segnalare all'interessato il disagio e il danno che sta causando

Il cartellino della campagna (foto Facebook Arturo Lorenzoni)

"Sensibilizzare". Una parola risuonata più volte nel corso della conferenza stampa di presentazione. Perché molto (e troppo) spesso chi possiede il dono della vista non pensa a chi non ha questa fortuna: al via a Padova la campagna "Non parcheggiare qui! Per me che non vedo è molto pericoloso".

Il cartellino

Una campagna di sensibilizzazione promossa dall'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti - Onlus Aps - Sezione territoriale di Padova con il patrocinio e il contributo del Comune di Padova - Assessorato alla Mobilità nell'ambito delle iniziative per il centenario della fondazione dell'Uic, che ricorrerà nel 2020. E si tratta di un progetto tanto semplice quanto efficace: sono stati infatti stampare mille cartellini plastificati con un taglio laterale sull'occhiello superiore che consente di essere facilmente appeso ai manubri di cicli e motocicli parcheggiati pericolosamente, in modo da segnalare all'interessato il disagio e il danno che sta causando e così da poter essere anche un indicatore di comportamento da evitare anche per gli altri cittadini. Il cartellino riporta i loghi dell'Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti - Sezione di Padova e del Comune di Padova e la dicitura "Non parcheggiare qui! Per me che non vedo è molto pericoloso" da un lato in italiano e nell'altro in inglese, con tanto di emoticon che fa l'occhiolino.

Lorenzoni e Mobike

Tutto, infatti, nasce dalla necessità di sensibilizzare la cittadinanza sul problema dei mezzi di trasporto mal parcheggiati su marciapiedi o su luoghi di transito dei pedoni, in particolar modo i portici. I non vedenti, infatti, nei loro percorsi usano come guida naturale i muri degli edifici che affacciano sulla strada, ai quali però spesso vengono appoggiati bici e moto: un problema per i non vedenti, perché il bastone bianco individua l'ostacolo ma senza percepire la reale dimensione del manubrio, che finisce così per intralciare il cammino. Un tema che sta particolarmente a cuore al vicesindaco Arturo Lorenzoni, che dichiara: «Segnalando il disagio per qualcuno, miglioriamo la qualità della vita di tutte e tutti, costruendo una comunità in cui prima di tutto viene il rispetto per gli altri». E a chi gli fa notare che il problema può essere acuito dalle Mobike il vicesindaco spiega: «Abbiamo chiesto proprio a Mobike di mandare un messaggio agli iscritti al servizio invitandoli a non lasciare le proprie bici in posti scomodi e scorretti»


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