Attualità

I 18mila pensionati padovani a 515 euro al mese

La battaglia di Anp Cia: "Dobbiamo assolutamente continuare a combattere per alzare la retribuzione minima"

Dino Milanello di Anp Cia

Sono 18mila i pensionati padovani che ricevono la “minima” di 515 euro al mese, mentre in 29mila quelli retribuiti fino a 773 euro al mese. “Nessuno dei Governi che si sono succeduti durante la pandemia ha rivisto al rialzo gli assegni mensili, nonostante la crisi dettata dall’emergenza sanitaria”, commenta Anp Cia Padova. “Invitiamo le Istituzioni a programmare una ripartenza puntando sulla riforma previdenziale e fiscale in campo pensionistico, oltre che su una decisiva revisione dei servizi socioassistenziali”. A questo proposito la stessa Anp Cia Padova rinnova il suo impegno sul terreno sindacale al fine di tutelare la salute delle categorie più vulnerabili e fragili e a difesa di quei pensionati costretti a vivere con assegni non dignitosi. Fra le istanze sottoposte nelle sedi più opportune, l’aumento delle pensioni minime, l’estensione della quattordicesima, la tutela delle pensioni dalla perdita del potere d’acquisto, la riduzione della tassazione e il riconoscimento dell’Ape sociale agli agricoltori, consentendo loro di andare in pensione senza penalizzazioni. “Guardiamo anche al mondo dei giovani: chiediamo l’istituzione di una pensione base di garanzia a loro favore; mentre occorre pure riformare l’Opzione donna, evitando le assurde penalizzazioni presenti nell’attuale sistema”.

Milanello

“Continueremo a mobilitarci finché sarà necessario - sottolinea il presidente di Anp Cia Padova, Dino Milanello - Abbiamo la responsabilità di tenere accesi i riflettori sull’ingiustizia sociale che colpisce migliaia di pensionati ridotti alla soglia della povertà, sostenuti troppo spesso solo da retorica, mai da interventi concreti”. “La nuova legge di Bilancio - aggiunge - ci troverà agguerriti su questo fronte. Porteremo specifiche proposte sul tavolo delle Commissioni governative, chiamate a predisporre la riforma previdenziale e fiscale in campo pensionistico, coinvolgendo tutti i parlamentari veneti”.


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