Attualità

Emergenza sfratti: numeri allarmanti e buio all'orizzonte

Vanessa Camani, capogruppo del Pd Veneto in consiglio regionale ha evidenziato come anche a Padova la situazione stia prendendo una brutta piega con un eloquente più 342% di casi tra il 2021 e il 2022

Il fenomeno sta prendendo anche a Padova un peso preoccupante

La casa, le quattro mura dove poter vivere, complice la crisi, sta diventando un problema molto serio soprattutto per le famiglie con un reddito basso o peggio ancora che hanno perso il lavoro. La naturale conseguenza di tutto questo è caratterizzata dall'aumento impressionante delle proposte di fratto che rischiano di mettere in ginocchio chi non ha un posto dove poter vivere e dormire. Il fenomeno è stato portato alla luce da Vanessa Camani, capogruppo del Pd Veneto in consiglio regionale. Dai dati emerge che anche il comune di Padova non è immune a questa emergenza.

L'allarme

Emergenza sfratti in Veneto, Vanessa Camani ha precisato: «Numeri che testimoniano l'esplosione del fenomeno. Servono risorse per sostegni e ristrutturazioni, oltre a ruolo di mediazione pubblica. L'aumento del 395% in un anno di sfratti eseguiti in Veneto - ha aggiungo - con impennate di quasi il 600% nella provincia di Venezia e del 342% in quella di Padova, sono numeri che raccontano di una realtà preoccupante. Lo stesso vale per quel +245% su scala regionale di richieste di esecuzione. Perché la radice è perlopiù riconducibile alle morosità, segno che sono in crescita i cittadini che non riescono a reggere il peso dei costi degli affitti».

Le possibili soluzioni

Vanessa Camani ha presentato nei giorni scorsi una mozione in Consiglio proprio su questo tema. I dati evidenziati sono stati raccolti nel raffronto annuale tra il 2021 e il 2022. «Il problema della residenzialità è decisamente esploso - ha concluso - ed è determinato dall'incrocio tra scarsità di alloggi privati concessi in locazione, canoni degli affitti in crescita e contemporaneamente l'allargamento delle fasce sociali in difficoltà economica. Ad aggravare il quadro, la carenza di finanziamenti per le ristrutturazioni degli alloggi pubblichi, con una parte sfitta del patrimonio Ater che ad esempio tocca il 15% e i tagli ai fondi di sostegno agli affitti decisi dal Governo. Non solo le istituzioni, a partire dallo Stato e dalla Regione, hanno il dovere di stanziare le risorse adeguate per arginare l'emergenza. Cosa che stiamo chiedendo anche con atti ufficiali alla giunta Zaia. Serve a questo punto anche un intervento pubblico in grado di fare da mediatore tra i cittadini bisognosi di alloggi a prezzo calmierato e il fronte dell'offerta di alloggi. Altrimenti la crisi assumerà inevitabilmente proporzioni sempre più disastrose».


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